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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
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Parte Terza — Italia Centrale
Museo vaticano, il sepolcro (li Nerone, il palazzo di Domiziano, YAntinno del Campidoglio, le decorazioni delle terme ili Caracalla, alcune statue nel gruppo della Niobe; (la essa uscì il marmo (lei San Giorgio ili Donatello; ad essa aveva ricorso Michelangelo pel suo famoso Musi, per la l'ietù, pei' le colonne destinate alla facciata (li S. Lorenzo in Boni* e per lo scolture nella celebre sagrestìa nuova della stessa basilica.
Dalla cava del Polvaccio fu tratto fuori il masso (lungo 8 metri, largo ed alto 3) rinomato nella 1 ita del Celimi in cui 1 \nnnanati scolpì, con grande spreco, il liìan-cuue in piazza della Signoria a Firenze e \' Ercole e Caco. Dalla medesima cava il Canova tolse un masso di 20,000 chilogrammi per la statua colossale di Napoleone, collocata poi dal suo vincitore Wellington nel sottoscala del suo palazzo a tonila, Lo scalone del palazzo Reale di Napoli venne anche di là. Dna particolarità di codesta cava è che i suoi marmi statuarii sono avvolti in giro da imo strato profondo ed unito di marino ordinario bianco chiaro.
Sul torrente Carrione sopra Carrara e sul torrente Frigido sopra Massa vi sono più ili 100 segherie di marino e gli operai sommano a 5500 circa per le cave o per i trasporti, a 1000 per i laboratori e quasi 500 per le segherie,
L industria del inarmo ebbe momenti floridissimi (ai tempi nostri specialmente per opera delle ditte Walton, llenraux, Giorgini, Guerra, Fabbriconi, Binelli, elle adottarono molti perfezionamenti nella segatura dei marini) e momenti di completo abbandono, come al tempo della prima Rivoluzione .francese. Ripigliò nel 184G, nel qual anno esportaronsi 15,000 tonnellate, quantità che parve allora enorme. Al presente se ne estraggono annualmente, nel Carrarese e nel Massese, tonnellate 200,000 ilei valore ili 14 milioni di lire. II marmo statuario costa da 200 a 1800 lire il metro cubo; il bianco chiaro da 130 a 221 lire: il venato da 190 a 250 lire. Il lavoro delle cave è pericoloso e faticoso, ma rimunerato in proporzione veramente eccezionale (1).
Oltre i inarmi sono in provincia di Massa e Carrara miniere di rame, piombo argentifero, mercurio, ferro, lignite, cavo di ardesia e pietra refrattaria.
Prodotti agrari. — Al suolo variato corrisponde la varietà dei prodotti. Le vette dei monti sono vestite di faggeti intercalati qua e là ila anipii prati naturali, in cui pascolano nell'estate numerosissime greggie che scendono nel verno nelle Maremme.
Sotto i faggeti i castagneti, dai cui frutti, oltre l'alimentazione locale, si ritrae non poco guadagno; e, sotto i castagni, i vigneti e i campi sathi. I primi danno vini eccellenti, si bianchi che neri, che, posti in bottiglia, stanno alla pari dei più pregiati. Nè mancano i gelseti e gli uliveti, fra i quali ultimi primeggiano quelli della Lunigiana. In quel di Massa poi coltivatisi con ispccial diligenza gli aranci e i limoni, pari in bontà a quelli del Napoletano e della Sicilia. È anche estesa la coltivazione delle frutta e degli ortaggi, coadiuvata dai concimi del bestiame ovino, caprino, bovino e cavallino.
Gli Apuani. — Erano gli Apuani una tribù ligure mentovata reiteratamente da Tito Livio. Dalle circostanze da lui riferite pare fosse la più orientale delle tribù liguri ed occupassero l'alta valle della Macra intorno Pontreiuoli, e quel tratto che prese nel medioevo il nome, che serba ancora, di Garfagnana.
La prima menzione degli Apuani occorre nel 187 av. C., in cui furono sconfitti e sottomessi dal console C. Flaminio ; ina l'anno seguente lì troviamo di bel nuovo in armi e sconfitti dal console Q. Marcio con la perdita di 4000 uomini e tre stendardi.
(1) Molto altro ci sarebbe da dire: tanto, che preferiamo rinviare il curioso alla bellissima monografia L'industria dei marmi Apuani del cav. Carlo Magenta, che ne trattò a fondu la tecnica, il commercio, l'arte ed è efficacemente descrittivo, e agli studii La Lnnòjiuna e le Alpi Apuane ili Cesare Zolpanelli (capitolo Lo sparo di una mina); Cenni sulle cave di marmo delle Alpi Apuane dell'ini:. Antonio Farri, — Per la parte geologica, vedi La formazione dei marmi nelle Alpi Apuane ili Lorenzo Tuiirini.