Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno', Gustavo Strafforello
Pagina (266/285) Pagina
Pagina (266/285)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272
•Ì:H
l'arte Terza — Italia Centrale
ili ferro col 70 por cento (li ferro od ematite rossa). La roccia costiera è per oltre 200 metri in alto di nn rosso sanguigno e il luogo animatissimo con minatori dalla pelle rossigna, marinai ili berretto frigio, osterie e caffè formicolanti di avventori, facchini che portano il minerale a bordo dei bastimenti italiani, francesi, inglesi ancorati nella rada (1). Presso Kìo trovasi la miniera di Vigneria a cui tien dietro Rio Albano che sta verso capo della Vita. Intorno a questo capo, temuto pei pericolosi colpi ili vento, gira il vapore postale di Piombino ed arriva poi nel acmi-ellittico golfo di Portoferrajo. Il luogo d'ancoraggio è uno dei più belli e dei più sicuri del Mediterraneo.
Flora e Fauna. — 1,'mterno dell'Elba è molto pittoresco ; dietro la più parte dei paesi stendonsi pianure ben coltivate principalmente a granaglie, granoturco e vite. Quest'ultima veste anche i dcclivii e produce vini squisiti e ricercati, fra cui l'aleatico e il vino bianco, uno dei migliori d'Italia. L'ulivo scarseggia come scarseggiano i pascoli. Nei giardini prosperano gli aranci, i melagrani, gli oleandri, le agave, le opunzie e le paline dattilifere.
I monti sono coperti di arbusti e di macchie, di lecci, di soveri, di ginepreti, di fra-garie, di mirti, lentischi, terebinti, il tutto imbalsamato dalle fragranze di piante, aromatiche. < La vegetazione, scrive il toscano Marmocchi, coadiuvata dalle fonti perenni, copiosissime in quell'isola, e dagli agenti meteorici lottò vantaggiosamente coll'indole asprissiina, cristallina, sterile del suo terreno e in più luoghi la vinse; ne vestì i sassi di bosco vigoroso, (li cespi fragranti, di fiorite erbette. L'umana industria poi accorse in aiuto della natura, ridusse alcuni spazi dell'isola in giardini incantevoli. Ella è ferace di vino, d'olio, di frutta squisitissime d'ogni specie; nutre la palma dattilifera, l'opunzia e l'agave americana, come se fossero piante figlie del suo clima; e profumasi dei perenni dolcissimi efìluvii (lei mirti, dei citisi, dei rosmarini, ilei timi e ili tutte quelle care piante e fiori che tanto abbellano le più calde contrade d'Europa > (Vedi Sulla Monografia Agraria del Circondario dell'Elba, Portoferrajo 1879).
Povero ed uniforme per contro è il inondo animale in paragone della flora che dà all'Elba l'aspetto di tm grand'orto botanico. I boschi sono abitati dalle martore, dagli scoiattoli, dalle lepri, ma anche dalle vipere e dalle tarantole. Oli uccelli sono quasi tutti di passo e gli ospiti alati più numerosi son le beccaccieal principio del verno e le quaglie nel luglio. L'isola nutrisce poco bestiame bovino, ma molte capre per contro e molti piccoli e vispi cavalli molto adoperati in Toscana pei piccoli veicoli.
Abbondante è la pesca nelle acque dell'Elba, specialmente di tonni (nei golfi di I'rocchio e di Portoferrajo), delle anguille e delle sardine.
L'aria dell'Elba è non mon piacevole che sana e l'azione dello scirocco o sud-ovest, dall'Africa è temperata dai venti marini.
Geologia. — I primi studi geognostici sull'Elba furono iniziati da Paolo Savi, uno dei più valenti naturalisti del suo tempo. Fin dal 1832 egli (liè mano alla carta geologica dell'Elba sulla quale vedesi anche disegnato lo spaccato longitudinale dell'isola da est a ovest e un panorama dell'isola intiera presa da Piombino nel promontorio di Populonia. Più tardi altri scienziati italiani e stranieri si occuparono della geologia della interessante isola, il più recente dei quali è il Lotti che ne diede nel ISSO una descrizione completa con la carta geologica.
Secondo il Savi (Tagli geologici delle Alpi Apuane e del monte Pisano e Cenno sull'isola dell'Elba, parte 2) compendiato dal precitato Marmocchi, tre gruppi di roccie riscontransi nell'isola: le otiolitiche o serpentinose, le granitiche e le ferree. Di queste ultime, che formano la specialità e la ricchezza dell'Elba, diremo un po' per disteso.
(1) Osserveremo qui ili passata che la sola fonderia di St-Louis di Marsiglia ne consuma annualmente 25,000 tonnellate, e 30,000 il Creuzot. Le tre fonderie italiane di Valpialia, Follonica e Cecina ne traggono circa 18,000 tonnellate all'anno.