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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Emilia
   li
   Reno in sotto direttamente tributari dell'Adriatico. Di questi contrafforti i più importanti sono quelli del monte Penice, tra il Tidone e la Trebbia; il contrafforte tra Trebbia e Nure, staccantesi dall'Oramala (1523 m.); tra il Nure ed il Taro, ch'è formato da un elevato nodo di montagne; tra il Taro e la Baganza, staccantesi dal monte Molinatico; tra la Baganza e la Parma, elio si stacca dal monte Orsaro, contrafforti che si collegano tutti in massima parte alla catena centrale dell'Apennino ligure-emiliano.
   Dal versante emiliano dell'Apennino tosco-emiliano si staccano, con quasi simmetrica regolarità ; dal monte Brusà il contrafforte tra la valle della Parma e quella dell'Enza; dal monte od alpe di Succiso il contrafforte fra l'Enza e la Secchia, il quale, biforcandosi più in basso a Castelnuovo ne' Monti (700 111.), forma la valle secondaria del Crostalo, parallela pur questa nella sua direttiva alle due valli maggiori dell'Enza e della Secchia. Dal monte Rondinajo si stacca il contrafforte divisorio della valle della Secchia da quella del Panaro; dal Corno alle Scale si stacca il massimo dei contrafforti apenninici settentrionali il gruppo del Cimone, dividente l'alta valle del Panaro o Scoltenna da quella del Reno.
   Con questo medesimo andamento tra il Reno ed il Santerno, tra il Santerno ed il Lamone, dividendosi in altre vallate secondarie, continuano a staccarsi dall'Ape-niiino tosco-emiliano, i contrafforti formanti le piccole valli dei fiumiciattoli o torrentelli romagnoli, degradanti d'importanza man mano che la regione si accosta al'mare. Così sono formate le valli del Savena, délPfdice, del Sillaro, del Senio; dopo il Lamone seguono le valli del Montone, del Ronco, del Savio, della Marecchia ed altri minori corsi d'acqua aventi un'assai limitata importanza locale. Di questa estremità orientale dell'Emilia il contrafforte di maggior rilievo è quello che sta tra la Marecchia e il Foglia nella provincia di Pesaro e Urbino; si stacca dall'Alpe della Luna (1351 m.), tiene sempre un'alta cresta sui monti Siinoncello (1218 in.), monte Carpegna (1407 ni.), monte Titàno (748 m.), per finire sopra Riniiru. Dal monte Carpegna si stacca un altro contrafforte abbastanza alto, clic va tino al mare e chiude, alla stretta della Cattolica, l'accesso dalle Marche alla valle del Po.
   Tanto tra l'Emilia e la Liguria, che tra l'Emilia e la Romagna e la Toscana, lo A pennino è attraversato da belle ed importanti strade rotabili raggiungenti talvolta i passi a rispettabile quota d'altitudine. Queste strade, a differenza di quelle che valicano le Alpi, non percorrono quasi mai il fondo delle valli, assai strette, corrose e devastate continuamente dai torrenti: si tengono invece sui fianchi e più possibilmente sulla cresta dei contrafforti fino alla colma principale; tali sono i tracciati delle più importanti strade transapenniniche : delle Cento Croci fra Varese Ligure e Borgataro, della Cisa (Panna-Pontremoli), del Cerreto (Reggio-Sarzana), delle Radici fModena-Casteluuovo Garfagnana), dell'Abetone (Modena-Pistoja) e via dicendo fra Bologna e Pistoja, fra Bologna e Firenze, fra Faenza e Firenze, fra Forlì e Firenze ed Arezzo. Tra un versante e l'altro dell'Apennino sono numerosi e frequentissimi i passi; citiamo fra i più importanti: i) passo delle Cento Croci (1053 in.), tra Varese Ligure e Borgotaro; il passo della Cisa (101-1 in.), tra Pontremoli e Berceto; il passo del Cerreto (1261. nL), fra la valle della Secchia e quella del Serchio o Garfagnana; il passo delle Radici (1528 in.), fra Pieve Pelago e Castelnuovo Garfagnana; il passo dell'Abetone (1388 ni.), fra Pieve Pelago e San Marcello Pistojese; il passo di Collina (932 m.), fra Porretta e Pistoja; il passo della Futa (903 ni.), fra Lojano e Scarperia; quello di Fitigliano (908 m.), fra Mai-radi e Borgo San Lorenzo ; il passo di San Benedetto (977 m.), fra Rocca San Cascìano e Pontassieve; e finalmente il passo dei Mandinoli (1173m.), fra Rocca San Casciano e Bibbiena.
   L'Apennino emiliano è regione eminentemente pittoresca; e, come più opportunamente sarà dimostrato nella descrizione delle singole zone, d'altissimo interesse storico, geologico, etnografico e talvolta anche artistico.