Imola
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lente al 431, con un liei campanile piccolo e rotondo (fig. 77); — di San Carlo, plebana, arcipretale ed abbaziale, eretta nel 1G13 e nella quale si concentrarono le qualifiche delle due parrocchie soppresse di San Lorenzo e di San Bernardo ; — la chiesa dei Serviti, eretta nel 1499, nella quale il cardinal-vescovo Mastai Ferretti fece erigere a sue spese nella cappella dell'Addolorata un magnifico altare ad ancona, di marmi finissimi con eleganti balaustre in ferro.
Fra le chiese non parrocchiali va ricordata quella del Suffragio presso la piazza Maggiore, eretta nel 1585, con un San Gregorio del Calvart. Le parrocchie suburbane sono tre, cioè: Santo Spirito, eretta nel 1260, già dei Frati Crociferi; la chiesa della Croce in Campo datante dal 1225; e la più antica di tutte, la chiesa della Croce Coperta, datante dal secolo VI, sorta sul luogo ove vuoisi avvenisse il martirio dei cristiani imolesi e di S. Cas-siano in particolar modo.
LA BOCCA
Dopo il palazzo Pubblico ed il Duomo, coi porticati ed edifizi adiacenti a questi, l'edilizio più caratteristico d'Imola è la Bocca (fig. 78). Essa sorge all'angolo occidentale, dominatrice della città e della campagna verso Bologna. Venne costruita Intorno al 1304 da Ricciardetto degli Alidosi. Ha forma d'un quadrilatero, con solidi bastioni agli angoli ed
Fig. 77.
Imola: Campanile della chiesa di Santa Maria in Regola.
un mastio quadrato e massiccio nel mezzo. Era merlata alla guelfa. I bastioni o torrioni agli angoli, le grosse mura della fronte e dei lati, mostrano l'antica sua solidità. Dei due rivellini che la rocca possedeva, l'uno vólto a settentrione verso la campagna e l'altro verso la città, anibidue con ponte levatoio, non rimangono se non ruderi. Il primo fu smantellato nel 1499 dal duca Cesare Borgia quando, nel dicembre di quell'anno, si impossessò della città; l'altro fu abbattuto nel 1817 allorché, per dare lavoro 111 quel momento di penosa carestia al popolo, il Magistrato deliberò che fosse spianato il prato intorno alla rocca e si colmassero i fossati, nei quali era sempre acqua corrente, giranti tiitt'intorno all'edilìzio. « Improvvida disposizione — dice uno storico imolese — che seppellì quasi per metà e pose, come suol dirsi, a sedere mia delle poche fortezze di quei tempi che ili codesti luoghi si fosse ben conservata, onde ora non mostra più la sua poderosa bellezza >. Il governo del Regno Italico trasformò la rocca d'Imola in