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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Bologna
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte* Terza — Italia Centrale
   Fig. 78. — Imola : La Rocca (da fotografia).
   ergastolo del Dipartimento ; a tale uso fu adibita anche dal governo pontificio nella successiva restaurazione dopo il 1815. Ora è carcere giudiziario.
   I VOLTONI DELL OROLOGIO
   Questo edilizio, caratteristico della vecchia Imola, si trova nel cuore della città ed è dato da un prolungamento della parte posteriore del palazzo del Comune, attraversante da un lato la via Emilia e dall'altro la via di San Carlo. Gli archi danno passo alla, via e sopra di essi sonvi i quadranti del pubblico orologio. Dai voltoni dell'Orologio si dominano in prospettiva le arcate dei portici adiacenti e quivi, nei giorni di mercato, è frequente il ritrovo e l'affollarsi di canipagnuoli e d'uomini d'affari. Di questi voltoni, prima che il Morelli ne aprisse, nella metà del secolo passato, l'attuale porta sulla piazza Maggiore, si aveva ingresso nel palazzo del Comune. Prima dei ristauri e dei lavori di rinforzo compiuti verso la metà del nostro secolo, stili' intradosso del voltone che sta sulla via Emilia, si vedeva un pregevole affresco del Cesi rappresentante Fatti della vita di papa Clemente VILI, ritornato in Imola da Ferrara, dopo averne espulso il duca Cesare d'Este ed assoggettata quella città col suo territorio alla Chiesa. E a deplorarsi che quel dipinto, avente doppio valore, artistico e storico, per una malintesa lesineria non siasi conservato, tanto più che in quel tempo era celebre l'imolese Pellegrino Succi per l'abilità colla quale riusciva a trasportare gli affreschi, anche i più deteriorati, dal muro alla tela.
   ISTITUTI DI PUBBLICA BENEFICENZA
   Ospedale di Santa Malia della Scalcila. — Le tradizioni della pubblica carità in Imola sono antiche, costanti e splendide. Le memorie della città e della Curia avvertono che dopo il secolo XII Imola e suo distretto o territorio contava non meno di quarantini ospedali per ammalati, vecchi, pellegrini, lebbrosi, fanciulli abbandonati. II più