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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parlo Terza — Italia Centrale
   desolante. Vi si notano specialmente le alture di monte Gìbbio (403 111.), monte Balanzone (559 m.), Poggio Grande (412 111.), monte Croce (1G2 ni.), ecc.
   Naturalmente, dato un sì largo sviluppo orografico, la provincia di Modena ha, sotto l'aspetto idrografico, caratteristiche meritevoli di rilievo. La regione apenniiiica modenese può dividersi in due grandi bacini idrografici: il bacino del Panaro, che è il fiume essenzialmente modenese ed il bacino della Secchia.
   11 Panaro è formato da vani corsi d'acqua scendenti dal versante settentrionale della catena apenninica settentrionale. Questi corsi d'acqua, formanti, per un largo sviluppo di valli e valloncelle, l'importante bacino superiore del fiume, sono:
   1° La Scoltenna, che nasce al Lago Santo a 1501 metri sul livello del mare, sul fianco settentrionale del monte Rondinaio, scendendo per la valle delle Tagliole lino a Pievepelago, ove riceve: a) a destra, il Ilio delle Pozze, scendente dall'Alpe delle Tre Potenze, ingrossato dal torrente Motte scendente dall'Abetone; YAcquicciola ed il Piatone, scendenti, il primo, dal Libro Aperto e l'altro direttamente, a precipizio, dal Cimone; — b) a sinistra, il fiume di Sant'Anna, che per una stretta e sinuosa valle, ingrossato da varii torrenti e cascatelle, scende da monte Spicchio; sotto Pievepelago, senza dire dei minori affluenti e delle cascate che da una sponda 0 dall'altra gli portano il loro tributo d'acque, la Scoltenna riceve sulla sua destra il rio Canale proveniente dalla Cervarola, e da ultimo il Tesale, che nasce per questo monte e la Calvanella e scorre non lungi da Sestola.
   2° 11 Leo, che scende dal laghetto Scaffaiolo, a 1775 metri, sul versante occidentale del Como alle Scale, e, giunto nella conca di Fanano, si unisce al fiume di Fellicarolo, scendente dalla omonima solitaria ed alpestre valle, che va direttamente alle pendici del Libro Aperto e del monte Lagoni.
   La Scoltenna ed il Leo si uniscono a G chilometri a ponente di Montese, nella località detta di Montespecchio, per formare in un solo ed ampio letto il Panaro, il quale divaga tortuosamente per la valle sempre più allargantesi fino a sboccare in pianura, tra Vignola e Savignano.
   Per oltre 50 chilometri dalla sua origine il Panaro conserva il letto ghiaioso; soltanto 111 vicinanza di Modena perde il suo carattere torrentizio e comincia ad essere arginato, quando non corre fra sponde alte ed incassate. Al disotto di B0111-porto comincia ad essere navigabile per barelle di piccola portata e per un corso di circa 45 chilometri. Dopo aver toccato il paese di Finale, entra 111 provincia di Ferrara, passa per Bondeno e sbocca in Po alla Stellata. 11 bacino idrografico del Panaro è complessivamente valutato in oltre 1100 chilometri quadrati ed il corso totale del fiume dal Lago Santo alla Stellata è di circa 148 chilometri.
   La Secchia nasce all'Alpe di Succiso, suirApennino reggiano, a circa 1000 metri sul livello del mare, scorrendo per una valle alpestre e tortuosa, fino alla confluenza col Dolo, sopra il villaggio di Saltino. Quivi la Secchia diventa comune alle due Provincie (Modena e Reggio), delle quali segna il confine fin presso a Marzaglia nella pianura. Affluenti di questo tratto superiore della Secchia, nella provincia di Modena, sono: a) il Dragone, che viene dal passo delle Radici, in territorio di Piandelagotti, ad oltre 1200 metri sul livello del mare, e, correndo per una bella valle, va ad unirsi al Dolo, al disotto di Montefiorino ; b) il Dolo, che nasce al monte Prado, nella catena centrale delFApeiinino in provincia di Reggio, e corre per una stretta e boscosa valle, fino alla sua confluenza col Dragone, sotto la località detta Ponte di Dolo, nella quale è — mediante un bel ponte di recente costruzione — attraversato dalla strada interprovinciale delle Radici. R nuovo tori-ente formatosi dall'unione di questi due, dopo un tratto di 2 chilometri circa, defluisce nella Secchia sopra Saltino. Da questo punto