Mandamenti e Comuni del Circondario di Guastalla
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avverarono nel monastero di San Sisto persuasero la contessa Matilde, d'accordo col PHP» Pasquale II, di trasformare quel monastero di donne in un cenobio di monaci, sotto la cui giurisdizione passò anche Luzzara (1112). Nello stesso tempo Febronia, a corto di danaro, per sostenere le proprie ragioni, vendette la terza parte delle corti di Luzzara e di Guastalla ai Cremonesi, i quali, per la loro lotta ostinata contro Parma, giudicavano fosse utile alla loro causa l'avere possedimenti anche sulla destra riva del Po. Ma il contratto, scacciata Febronia dal monastero e rimessivi i monaci, fu, da papa Innocenzo IL nel 1129, annullato e Luzzara rimessa in potestà di Odone, primo abate di San Sisto in Piacenza.
Nel 1158 e nel 1159 campeggiò in Luzzara e nei dintorni l'imperatore Federico e da Luzzara, il 3 novembre 1159, emanò il suo decreto in favore dei Mantovani. Nel 1160 fu da Barbarossa data al vescovo di Reggio ; indi, dopo la Dieta di Borgo San Donnino, passò di nuovo all'aliate di San Sisto: nel 1195 Arrigo IV, figlio e successore di Barbarossa, dà Luzzara ai Cremonesi. Contro tale decreto ricorrono il pontefice Innocenzo III e l'abate di San Sisto, che provocano una sentenza, pronunziata dal vescovo di Reggio, Pietro, obbligante i Cremonesi a restituire ciò che si erano male appropriato. Ma i Cremonesi non lasciarono, per questo, piede e. dopo molti contrasti, fu loro concesso di tenere quei territori purché pagassero un canone anno di 160 lire imperiali all'abbazia di San Sisto in Piacenza.
Nel 1215 i Cremonesi, alleati ai Reggiani, diedero mano ai lavori di bonifica di questo territorio, incanalando e sistemando le molte acque stagnanti. Fu scavato all'uopo il canale della Tagliata, il quale raccolse le acque da una grande estensione paludosa esistente tra Guastalla e Ileggiolo, formatavi da un braccio antico del Po, detto il Po morto. Sul canale fu costrutto un ponte, a capo del quale venne eretto un castello, Bottifredo, di cui rimasero le vestigia ed il nome fino ai nostri giorni
Altre vicende e passaggi di dominazioni subì Luzzara in questo secolo, specie nel tempo in cui Federico II tentò di rialzare le sorti della parte imperiale in Lombardia, assediò Panna e compì imprese di guerre dall'una e dall'altra parte del Po, senza per questo incontrare fortuna, nè amicarsi i Lombardi; finché, sullo scorcio del secolo XIII. Luzzara si trovò ad essere in possesso di Azzo Vili, tìglio di Obizzo d'Este signore di Ferrara e di Modena, che la diede in feudo a Giberto di Corrado di Gonzaga, con affittanze di possessioni, ville e pescagioni. Nel 1308 erano di nuovo padroni di Luzzara i Cremonesi, ai quali la tolse Arrigo VII di Lussemburgo nel 1311, dandola a Passerino de' Bonaccolsi di Mantova, uno fra i granili capoccia del ghibellinismo lombardo, nel tempo stesso che dava Guastalla a Giberto da Correggio. Da questo momento la storia di Luzzara, che aveva proceduto di conserva con quella di Guastalla, ne fu staccata. Anche quando ì Bonaccolsi perdettero, coll uccisione di Passerino e la loro cacciata, il dominio di Mantova, e ad essi successero i Gonzaga, Luzzara passò sotto il dominio di questa famiglia come aggregata allo Stato mantovano, del quale seguì le sorti fino all'estinzione del ramo principale dei Gonzaga ed all'assedio di Mantova del 1630. Ili quell'epoca Luzzara ritornò a far parte del ducato di Guastalla, ove regnava un ramo collaterale dei Gonzaga di Mantova, i discendenti di Don Ferrante, generale delle armi imperiali e governatore di Milano per Carlo V.
Durante la guerra per la successione al trono di Spagna, scoppiata sul principio del secolo XVIII, tra Guastalla, Luzzara e Brescello campeggiarono a lungo Imperiali e Franco-Ispani, sotto il comando, i primi, del principe Eugenio di Savoia e gli altri del maresciallo di Villeroi prima e del duca di Venderne poscia, sotto la vigilanza dello stesso re di Spagna Filippo V di Borbone, nipote di Luigi XIV, che di fronte all'Austria ne sosteneva in Italia le ragioni. I due eserciti vennero, il 15 agosto 1702, a decisiva battaglia davanti a Luzzara. La battaglia durò accanitissima sino a notte e fu ripresa all'indomani, con minor lena da parte degli Imperiali e con maggior