Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (322/331)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (322/331)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Modena e Reggio nell'Emilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1902, pagine 328

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   151-2
   Parte Terza — Italia Centrale
   dato, nel 1737, a Rinaldo I duca di Modena ed ai suoi successori in compenso delle spese da lui fatte per l'Austria nella guerra dell'anno 1733. Da allora in poi seguì tutte le vicende degli Stati estensi.
   Uomini illustri, — Novellata vanta fra i suoi figli uomini illustri, tra i quali sono ricordati ancora: Alberto Kos io e Clemente Ridolfi, dottori celeberrimi in teologia; Carlo Cantoni, letterato ; Michele Pavosetti, medico celebre e professore all'Università patavina; Lelio Orsi, rinomato architetto; il canonico Vincenzo Dovalio, autore di una Cronaca assai riputata di Novellata.
   Coli, elett. e Dioc. Guastalla — P3, T. e Str. ferr.
   Reggiolo (7130 ab.). — Il territorio di questo importante Comune si stende alla estremità nord-est della provincia di Reggio, sul confine di questa colla provincia di Mantova. Reggiolo fu a lungo mandamento giudiziario; ina, coli'attuazione della legge 30 marzo 1890, tale mandamento venne soppresso e Reggiolo fu, per gli effetti giudiziari, aggregato al mandamento di Guastalla. È Comune di carattere essenzialmente agrìcolo; consta, oltre del capoluogo, dì varie piccole frazioni o ville, come sono dette in luogo, sparse per la vasta e bassa pianura. — Reggiolo, capoluogo del Comune, a 12 chilometri ad est da Guastalla, è un bel borgo d'oltre 3900 abitanti, rasentato dalla linea ferroviaria Modena-Mantova-Verona, che quivi fa stazione. Ha bell'aspetto, impronta moderna ed edilizi notevoli. Tra questi va ricordata la severa rocca, eretta dai Reggiani nel 1240, per fronteggiare Cremonesi e Mantovani, allorché tentavano d'invadere il loro territorio; la chiesa parrocchiale, di grandiosa e bella architettura; il piccolo ina elegante Teatro e parecchi palazzotti di proprietà privata.
   Reggiolo è fornita di complete scuole comunali; di un Istituto ospitaliero, fondato nel 1S2S dal sacerdote Don Prospero Verona, con un patrimonio di 112.000 lire; un Istituto elemosinie.ro, con un patrimonio di oltre 36.000 lire; un Asilo infantile, eretto in ente morale, con un patrimonio di 5000 lire e largamente sovvenuto dal Comune e dai cittadini con pubbliche sottoscrizioni.
   Il territorio di Reggiolo, fertilissimo, produce cereali e foraggi in grande quantità, viti, canapa, frutta ed ortaglie. L'allevamento del bestiame da stalla e da cortile è l'industria massima del luogo, ove è fonte di un importante commercio d'esportazione. Vi sono inoltre in luogo 17 caseifici, nei quali, con metodi abbastanza accurati e moderni, si producono in grande quantità formaggi di grana, smerciati nella massima parte fuori della provincia coll'accreditata etichetta di formaggi parmigiani ; 2 fabbriche di paste da minestra; 2 torchi per la estrazione dell'olio dai semi oleosi di ravizzone, lino e noci; una piccola tintoria ed una fabbrica di cordami. L'industria casalinga si esercita nella lavorazione delle stuoie, delle sporte e dei panieri di vimini.
   Cenilo storico. — Il Padre Ireneo Affò, nella sua Istoria della città e ducato di Guastalla, afferma che il nome di Reggiolo deriva da Razzolo o roveto, luogo cioè pieno di rovi, comunemente in luogo dette razze, male piante che quivi abbondavano. Ma il Pessena, raccoglitore delle memorie locali, più giustamente ritiene che il luogo sì sia chiamato Reggiolo', o piccolo Reggio, dall avervi sempre i Reggiani tenuto un presidio a guardia del loro territorio, dalle incursioni frequenti dei Mantovani e dei Cremonesi. Il territorio di Reggiolo era ab antiquo posseduto dai vescovi di Reggio, che lo cedettero, come tanti altri loro possedimenti — per ragione dì opportunità politica — in enfiteusi al marchese Bonifacio di Toscana, padre della contessa Matilde, la quale, fino al 1116, continuò a governare da signora assoluta anche in questa regione. Alla morte della gran contessa — come la chiamarono gli storici contemporanei e molti altri dei tempi che seguirono — Reggiolo venne, insieme a Guastalla e Luzzara, in potere dei Reggiani e Cremonesi, per il momento alleati. Ma nel secolo seguente, essendo stato più volte assalito dai Mantovani e dai Cremonesi, fu dai Reggiani fortificato colla