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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Introduzione
   3
   all'altro. Così le spiagge elio covrono rial lato est lnngo i mari Adriatico e Jonio sogliono colmarsi ed accrescersi (l'anno in anno, come ne fanno fede le torri secolari ch'erano un tempo presso il lido e se ne trovano ora assai distanti. Tale fenomeno si osserva soprattutto nel tratto dal Tronto al golfo di Manfredonia, dove il litorale si è ampliato a memoria d'uomini. Invece le spiagge del Tirreno esposte ad ovest subirono erosioni, come si vede chiaramente a Baia, a Pozzuoli ed all'isola di Capri, ove veggonsi interamente o in parte sott'acqua ruderi di antichi edilizi.
   Pigliando le mosse dai confini della provincia di Campobasso e proseguendo fino al capo di Leuca le spiagge il più sovente son basse, come son basse le acque del mare. Questa circostanza diede origino a molti depositi di acque piovane e marine in laghi, stagni e lagune.
   Dopo i laghi di Lesina e diVarano la sponda s'innalza sili fianchi del Gargano e quindi si abbassa assai dopo Manfredonia, proseguendo in tal guisa sino in prossimità di Trani ove s'innalza alquanto e dove il mare si affonda : indi si abbassa di bel nuovo presso Bari formando stagni: verso Mola di Bari risale per scendere poi a poco a poco sino ad Otranto. Lungo codesto tratto sono parecchie paludi, una poco discosto dall'altra, delle quali le maggiori sono presso Brindisi ed Otranto. Da Otranto a capo di Leuca il lido si rialza assai e s'affonda il mare.
   Dal principio del mare Jonio il suolo declina di tratto in tratto sino a Gallipoli, donde si va abbassando vieppiù sempre, grado grado che si approssima a Taranto e di là, sino a capo Sparavento, ora è più rilevato ed ora più basso. Presso le paludi litoranee non crescon che macchie, sterpi e piante di soda.
   Il fondo del mare segue la natura e l'andamento delle spiagge così nell'altezza come nella profondità. E arenoso e melmoso là dove le acque son basso e sboccano i fiumi con le loro alluvioni: è roccioso e netto là dove è alto il lido, dove sono a nudo le sue falde rocciose e dove son fonde le acque. L'aria naturalmente è salubre lungo le coste alte bagnate dal mare profondo, e insalubre lungo le basse ove ristagnano le acque piovane e marine.
   IV. — Monti.
   Montuoso in generale è il territorio delle provincie che consideriamo, il quale comprende anzitutto i due grandi massicci abruzzesi del Gran Sasso (2921 m.) e della Majella (27(J5 m.), i più grandiosi dell'intiero Apennino. Un altro massiccio importante, separato dagli Abruzzi por la valle profonda del Sangro, tributario dell'Adriatico, erge la cresta acuta nel monte della Meta (2241 ni.) sopra una zona assai boscosa. Più a sud dall'altro lato della valle d'Isernia, ove ha origine il Volturno, aggruppansi le montagne del Matese racchiudenti, verso la sommità, il lago omonimo dominato dal monte Miletto (2050 m.), ultimo baluardo dell'indipendenza sannitica. Più lungi, verso Benevento e Avellino, drizzansi altre vette meno alte, ma non meno scoscese e di un aspetto non meno superbo, come il 'Laburno, il monte Vergine, il ferimmo: sono anch'essi monti dalle gole selvagge, in cui, durante le guerre dell'antichità, furono combattute parecchie battaglie sanguinose ; e lungo la strada da Napoli a Benevento riconosconsì ancora quelle memorabili Forche Caudine ove i Romani passarono sotto il giogo dei vittoriosi Sanniti,
   Questa regione montuosa termina a sud con una catena transversale che staccasi dal Terniinio, la cui crina disuguale e frastagliata profondamente va da est a ovest a por termine fra i due golfi di Napoli e di Salerno per mezzo del capo Campanella, l'antico promontorio di Minerva.
   Anche la bell'isola di Capri, divelta dai cataclismi terracquei al continente, appartiene a questa catena trans versale.