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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   10 l'arti; Quarta
   — Italia Meridionale
   Dopo breve interruzione fanno seguito all'Apennino meridionale, al di là della vallata del Scie, il monte Alburno, il Cervati e i monti di Lagonegro, che vanno a congiungersi con quelli della Calabria.
   Dal lato orientale i vaiai altipiani di età cretacea, come tutti quasi gli Apennini meridionali, noti sotto il nome di JUurgie, declinano dolcemente e scompaiono sotto i depositi sabbioso-calcarei formati dalle acque del mare nell'epoca pliocenica. Questi altipiani pugliesi, pianure desolate nei tempi medievici sotto il feudalismo, ma ora sufficientemente coltivati, sono separati affatto dal sistema apenninico: il massiccio peninsulare del Gargano poi, che forma lo sperone dello Stivale d'Italia e la cui vetta più eccelsa è il monte Calvo (1056 111.), è separato dall'Apennino e dalle Murgie per il cosidetto Tavoliere di Vaglia, ampia e deserta pianura formatasi nei tempi quaternarii sul fondo di un golfo marino.
   L'antico vulcano del monte Vulture (1330 in.}, presso l'alta valle dell'Ofanto, ergesi isolato al sud del Tavoliere e al di là il suolo prende l'aspetto di un grande altipiano molto accidentato, da cui le acque diramansi in tre direzioni: a ovest per mezzo del Scie verso il golfo salernitano, a sud-est verso il golfo tarantino e a nord-est verso l'Adriatico. Anche la lunga penisola sabatina che, a sud-est delle Murgie. forma il tallone dello Stivale d'Italia, non ha altre elevazioni clic terrazzi dai contorni indecisi e colline dai lunghi dorsi monotoni
   Montuosa, invece, e d'aspetto pittoresco è l'altra penisola, quella delle Calabrie. L'Apennino ricomincia a sud di Lagonegro con carattere molto alpestre ed ergesi subito scosceso col monte Pollino, da cui dominatisi i due mari dello Jonio e dell'Eolia ad un tempo ; è più alto della Meta, come quello che adergesi a 2248 metri di altezza sul livello del mare. 11 gruppo di cui il rollino occupa il centro sbarra la penisola in tutta la sua larghezza dall'uno all'altro mare e prolungasi lungo la costa tirrena in una muraglia rocciosa più scoscesa e più inaccessibile di quella della Liguria. A sud il gruppo scliiudesi in bei valloni selvosi in cui raccogliesi la manna medicinale che viene spedita in ogni dove. La valle profonda del Grati limita a sud e a est questo primo massiccio e lo separa da un secondo meno alto ma con base più estesa, vogliali! dire la Sila, le cui rocce granitiche, e scistose, d'origine assai più antica di quella del vero Apeniiino, conservano ancora, si può dire, l'orridezza delle loro grandi pinete, covo famoso dei banditi. Quelle selve somministrarono anticamente agli abitanti della Magna Grecia e successivamente ai Romani il legname occorrente alle loro costruzioni navali.
   A sud del gruppo della Sila arrotondasi l'ampio golfo di Squillace davanti al quale il Tirreno forma l'altro golfo semi-circolare di Sant'Eufemia. Fra i due mari Jonio e Tirreno non rimane più che un largo istmo formato da piccoli pianori digradanti e circondati da spiagge antiche che segnano il ritrarsi successivo del mare. Ma oltre codesta soglia, ove già si disegnò di incidere un canale marittimo, ergesi un terzo massiccio di rocce cristalline, la Serra San Bruno, e quindi un quarto detto a ragione Aspromonte e rinomato per lo scontro del generale Pallavicino con Garibaldi Enorme dorso montano solcato nel verno da furiosi torrenti, l'Aspromonte, vestito ancora dei suoi boschi, s'immerge nel mare da ultimo col capo Sparavento all'est e con quello dell'Armi all'ovest, dopo di avere formato sponda allo stretto di Messina.
   Le vette che più s'innalzano sul livello del mare sono nel Gran Sasso d'Italia (Abruzzi): monte Corno (2921 m.), il Cornetto o monte d'intermesole (2610 in.), il piccolo Corno (2637 m.), monte Corvo (2626 m.), pizzo Cefalone (2532 ni.): più a nord-ovest il monte Gorzano, in continuazione del Gran Sasso, elevasi a 24-55 metri. Nella Maiella il monte Amaro ergesi a 2795 metri, quindi il monte Meta a 2241, come abbiam visto, e il Matese a 2050 metri. Gli altri non raggiungono i 2000 metri, fatta eccezione del monte Papa presso Lagonegro (2007 in.) e del già citato Pollino (2248 m.). Per solito questi monti hanno una differenza sensibile di profilo nei due versanti;