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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Introduzione
   5
   d'ordinario dirupati a sud-ovest, sono meno inclinati a nord-est, cioè verso l'Adriatico. Infatti nelle regioni tirreniche quasi tutti si adi mano ccleremente sino ai bacini paralleli dei fiumi e risalgono per gradi: in quelle dell'Adriatico invece seguono con lentezza ed uniformità la direzione dei valloni sino al litorale.
   V. — Vulcani.
   Oltre i monti suddetti, la regione che consideriamo ha, come la romana, i suoi monti vulcanici i quali formano due file irregolari, una sul continente e l'altra nel Tirreno, e rappiccansi forse sotterraneamente, al dire del Reclus (da cui togliamo quel che segue), mediante un focolare nascosto, ai vulcani delle isole Lipari e dell'Etna.
   Una di queste montagne è il Vesuvio — di cui daremo un'ampia descrizione quando si discorrerà del circondario di Napoli — la bocca di lava più rinomata nel mondo intiero non perchè la più attiva o la più elevata, ma perchè alla sua storia si rannoda quella di tutto un popolo che abita alle sue falde; niun vulcano fu meglio esplorato e studiato, e, in grazia della sua vicinanza a Napoli e degli sforzi lodevoli del benemerito senatore Palmieri, esso è divenuto, come dire, una specie di laboratorio geologico sotto gli occhi dell'Europa.
   Percorrendo la via Appia, usciti appena dalla gola di Gaeta, vedesi il grande vulcano di Roccainonfina, rizzarsi fra due massicci calcari, uno dei quali, verso mare, e il Massico, dai vini squisiti cantati da Orazio, Il vulcano non ha più attività sili da tempi preistorici ed un villaggio, succeduto ad una piazza forte degli antichi Auruiici avversari dei Romani, si è annidato entro il suo cratere sgretolato, quantunque l'aspetto esterno della montagna sia ancora in più luoghi non men formidabile di quel che potrebbe sembrare alla dimane di un'eruzione.
   La bocca principale, 111 mezzo alla quale elevasi il monte Santa Croce, alto oltre 1000 inetri, è una delle più grandi in Italia ed ha una larghezza non minore di 4G00 ni.; due altri crateri spalancatisi in vicinanza e parecchi coni parassiti di eruzione, sui pendii esterni della montagna, formano come una specie di corteo alla cupola centrale.
   Il suolo dei dintorni è composto, sino ad una profondità sconosciuta, con le ceneri eruttate ab immemorabili dal cratere di Roccamonfina e che si depositarono sia all'asciutto, sia in fondo al mare. Nella regione meridionale della provincia di Caserta codesti tufi racchiudono un gran numero di conchiglie simili in tutto a quelle del mare vicino. Tutta questa regione fu dunque sollevata in epoca relativamente recente.
   Le colline che innalzanti al sud di quella regione maravigliosa. dall'altra parte della vallata del Volturno, non hanno, è vero, la maestà di Roccamonfina. ma la loro vicinanza alla spiaggia del mare e i fenomeni notevoli che vi si sono compiuti in tempi più recenti, le hanno rese assai più rinomate; sin dall'antichità più remota esse furono considerate quale una delle regioni più interessanti della terra.
   Veduti dall'alto dei Camaldoli sopra Napoli, i famosi Campi Flegrei, abbelliti d'altra parte dalla verzura e dalla vicinanza del mare, 11011 sembrano affatto un'orrida regione: ben sappiamo che esistono al mondo altre regioni incomparabilmente più devastate dalle eruzioni vulcaniche, ad esempio, come a Giava. nello isole Sandwich e nelle Ande in America; ma i fenomeni così varii di questa piccola regione partenopea dovettero colpire in modo straordinario lo spirito dei nostri primi padri greco-romani. Sebbene sì acuta, la loro intelligenza 11011 riusciva a comprendere queste meraviglie della natura; e però essa le attribuì agli Dei e pose colà il limitare delle regioni infernali. Anche nel medioevo i fedeli consideravano Pozzuoli come il luogo di dove Gesù Cristo era sceso all'inferno.
   I crateri che servirono di vomitorii a questo focolare, o pirìfiegetonte degli antichi, sono ancora una ventina e veduti dall'alto e senza la vegetazione che li abbellisce