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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   37-2 Parte Quarta — Italia Meridionale
   Figi 231. — Isola d'Ischia: Masso solitario di tufo nella baia di Lacco Ameno,
   di esso giacciono lo roccie vulcaniche più moderne che l'hanno perforato, in forma di correnti di lava e di dejezioni incoerenti di pomice, ceneri c lapilli, non che i crateri moderni come monte Kotaro e il Montagnone, due coni perfettissimi di eruzione fra Bagno d'Ischia e Casamicciola.
   Fiispetto alle più recenti correnti di lava, una discende dal monte Uotaro formando il monte 'l'aborre e l'alto promontorio a picco su cui sta il Campo Santo ; l'altra dalla base del Montagnonc forma il promontorio o capo all'ingresso del porto di Bagno d'Ischia ; ma la maggiore di tutte è quella che forma il promontorio nel nord-ovest dell isola e clic, incominciando dal monte di Marccocco termina sui capi di Caruso e La Cornacchia, formati di tracliite e con una superficie sterile e brulla. É probabile che questa corrente sgorgasse dalla depressione semi-circolare alla base deU'Epomco che forma il piano a ovest di Lacco Ameno, le cui mura sono composte di antica lava pomicea.
   Delle eruzioni moderne (fig. 234), la sola nota come avvenuta nel periodo storico è quella della lava dell'Arso nel 1302 dell'era nostra, che si attraversa sulla strada da Bagno alla città d'Ischia ove ha l'ampiezza di circa mezzo chilometro. Cotesta corrente termina nella punta Molina, precipita sul mar sottostante e stendesi entro terra per circa 2 chilometri sino al luogo detto Le Cremate dove la si vede scendere a ino' di cascata da una fessura senza alcun cratere. La lava e di natura trachitica, ina differisce per diversi caratteri da tutte le altre dell'isola; la sua superficie é sterile 111 modo singolare. Alcuni tentativi furono fatti per renderla vegetativa, colmando le fenditure di terra sulla quale crescono pochi pini stentati e ginestre. Vi fece miglior prova l'introduzione del cacto e della cocciniglia. L'isola d'Ischia in sostanza è intieramente vulcanica e il geologo C. Mercalli scrive: « Infatti 1 terremoti ischiarn del 1700, del 1828, del 1881 e del 1883 furono veri tentativi falliti di eruzione » (Arte e Natura, gennaio 1894).
   Il Morite Uotaro, — Prima di salire al celebre vulcano, sopito per ora, l'Epomeo, passando presso lo stabilimento balneario di Casamicciola, si sale al monte Uotaro; modello perfetto di un cratere estinto che merita pervia di diversione una visita. I suoi fianchi .sono fittamente vestili