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Parte Quarta — Italia Meridionale
anticamente un lago, collegato col mare per farne un porto rli ricovero pei bastimenti sopraccolti dalla tempesta. Sopra il lago suddetto è il bel cratere estinto del Monta-gnone e a nord-ovest il monte Taborre, separato da un burrone dal più antico monte Rotaro. Monte Taborre è composto di lava trachitica, sopra un letto di creta in cui rinvengonsi conchiglie marine di alcune specie esistenti tuttora nel Mediterraneo.
La già Casina Reale con annesso boschetto, ove solevano villeggiare alcuni dei re Borbonici, ampliata nel 1853 da Ferdinando II, fu trasformata nel 1876 in una grandiosa Stazione balneo-termo-militare. Il civico Stabilimento bulneo-termo-minerale, ricostruito nel 1880, contiene sale di aspetto, di bigliardo, di lettura, gabinetto per consulti medici, vasche marmoree con le sorgenti rinomate Fornello e Fontana, che costituiscono il Bagno d'Ischia. Sgorgano da varie fonti, ma sono identiche nel loro carattere minerale e contengono cloruro di sodio associato con carbonati di sodio e di magnesio e gas acido carbonico libero. Sono le acque a cui credesi alludesse Strabone nella sua descrizione di certi bagni in Ischia valevoli per la cura del male della pietra. Sono stimolanti in sommo grado ed adoperansi nelle malattie complicate con atonia, nelle ulceri inerti, nelle enfiagioni scrofolose e nelle affezioni reumatiche delle giunture.
Un antico acquedotto romano porta ancora acqua alla città da monte Rotaro. Dal Bagno d'Ischia è agevole la salita all'Epomeo, per un sentiero fra i coni vulcanici di Montagnone e monte Rotaro. La strada per cui passa il telegrafo sale quindi a sinistra (via Quercia) presso una chiesa giallastra con colonne joniche. Superba veduta sulla costa e sul mare sottostante.
Acqua di Castiglione. — Scaturisce sulla spiaggia, alla base orientale della punta delle Scrofe, ed ebbe il nome da un antico castello che le sorgeva vicino. Quest'acqua è chiara, limpida, inodora e di un sapore salso. Quella che sfugge sotto il bacino fa salire il mercurio nel termometro sino a 75 gradi; e, se si scava la terra alla profondità di mezzo metro il suo calore, in vicinanza della sorgente, agguaglia quello dell'acqua bollente. L'acqua stessa del mare è colà più calda del naturale anche a molta distanza dalla spiaggia. Presa per bocca l'acqua di Castiglione provoca copiose evacuazioni alvine e prescrivesi oggidì con profitto contro l'itterizia, l'ipocondriasi, le emorroidi, nella stitichezza pertinace, nella scrofola, nella rachitide, nelle affezioni reumatiche, contro l'obesità, l'idropisia, gli sconcerti della mestruazione, i fiori bianchi, le blenorree, ecc. Si trasporta anche in bottiglie ben turate senza che si alteri.
Stufe di Castiglione. — Situate presso il promontorio di Castiglione, a ovest delle scaturigini dell'acqua omonima suddetta, a circa 2 chilometri da Casamicciola. Consistono in due casette : una superiore e l'altra inferiore, oltre due luoghi di riposo per gli ammalati. La Stufa inferiore ha una fossa dal cui fondo alcune fessure emettono vapori che fanno salire il termometro sino a 50 gradi. (Ili infermi scendono nella fossa per fare la cura del vapore. La Stufa superiore consiste in una camera entro la lava, senza altre aperture che la porta, un pìccolo spiraglio e in giro un banco di lava, dietro il quale sono molte aperture da cui esce il vapore.
Stufa di Cacciuto. — A breve distanza dalla punta Perrone, sul declivio di un colle formato dalla lava eruttata dal cratere che diede origine al monte Taborre. Vi si va percorrendo in prima parte della strada che da Castiglione inette alla Marina di Casamicciola e pigliando quindi un sentiero intricato. Il vapore entra in questa Stufa a traverso crepacci, simili a quelli della suddetta Stufa inferiore di Castiglione ed è della natura medesima ma più caldo, posciachè, appressando il termometro a qualcuno dei crepacci, si hanno sino a 71 gradi. In questa Stufa di Cacciuto si ode del continuo un rumore simile a quello di un tamburo suonato in lontananza od a quello di un vasto serbatoio d'acqua bollente.
Cenni storici. — Il pittoresco castello in mare, collegato alla città d'Ischia da un ponte e costruito nel 1430 da Alfonso I di Napoli, ha un'istoria di cui diremo qui due