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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   MamSamenti e Comuni del Circondario di Pozzuoli
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   parole. Vi nacque, nel 1489, il celebre. Ferdinando d'Avalos, che succede poi al padre Alfonso nel marchesato di Pescara. A 0 anni fu fidanzato a Vittoria di 5, primogenita di Fabrizio Colonna e gran nipote di papa Martino V. La piccola Vittoria, che doveva divenire poi così celebre, fu inviata dai genitori in educazione ad Ischia, sotto la direzione di Costanza d'Avalos, duchessa di Francavilla, sorella maggiore del suo futuro sposo, ch'era stato nominato da Ferdinando II d'Aragona governatore dell'isola d'Ischia. Ella tenne nel castello una piccola Coi te, frequentata da poeti e letterati, in mezzo ai quali Vittoria andò crescendo sino al suo maritaggio nel 1509. Durante l'assenza del suo marito battagliero Vittoria continuò a risiedere in Ischia, la quale era divenuta, secondo la fraseologia di quei tempi, la sede di Apollo e delle Muse.
   Bernardo Tasso, il padre del grande Torquato, così l'apostrofò nel seguente sonetto:
   Superbo scoglio, ali ero e bel ricetto, Di tanti ciliari eroi, d'imperatori, Onde raggi di gloria escono fuori Ch'ogni altro lume fan scuro e negletto.
   Se per vera viriate al ver perfetto, Salir si puoi e ed agli eterni amori, Quesle più d'altre degne alme e migliori V'andran, che chiudi nel petroso petto.
   Il lume è in te dell'armi ; in te s'asconde Casta beltà, valore e cortesia, Quanta mai vide il tempo, o diede il cielo.
   Ti sian secondi i fati, e '1 vento e l'onde Rendanti onore, e l'aria tua natia Abbia sempre tempralo il caldo e il gelo!
   Dopo la morte del marito Francesco d'Avalos, marchese di Pescara, nel 1525, in Milano, Vittoria Colonna si ritirò per un anno nel convento di San Silvestro in Panna, ina tornò poi nell'isola d'Ischia, ove compose poesie in memoria del defunto marito. Il governo dell'isola rimase nelle mani della famiglia d'Avalos sino al 1734.
   Fuggendo da Carlo Vili, Ferdinando li con la moglie Giovanna, cercò, nel 1495, un rifugio nel castello d'Ischia, ma gli fu rifiutato. Da ultimo il castellano, Giusto della Caudina, aprì le porte al ree alla regina soltanto; ma, non sì tosto entrato, il re lo passò fuor Inora con la sua spada ed intromise il suo seguite. Nel 1501 anche il re Federico, quando fu spogliato del suo regno da Luigi XII di Francia, riparò, con la famiglia e la duchessa di Francavilla, nel castello d'Ischia.
   Troppo lungo sarebbe narrar qui per disteso le vicende avvenute nel castello d'Ischia e dinuinerare i personaggi che vi ripararono e dimorarono, finché fu convertito in bagno penale e in ergastolo, in cui languirono, sotto l'ultimo dei Borboni, il Poerio, il Settembrini, lo Spaventa, ecc. Fra le varie chiese e cappelle nel recinto del castello, è notevole la diruta cattedrale a tre navate, con avanzi di dipinti e stucchi pregevoli ; un ipogeo con molti freschi, dei quali alcuni quasi intieramente conservati, e certe ligure bizantine sfregiate a colpi di baionetta dai Francesi.
   Coli, cieli. Pozzuoli — Dioc, Ischia P2, T. e Scalo marittimo locali, Str. ferr. a Napoli.
   Barano d'Ischia (4-598 ab.). — A 200 metri d'altezza dal livello del mare, in aria purissima e con territorio fertilissimo di vini pregiati e frutta squisite.
   Da Barano una strada conduce per monte fìotaro a Casamicciola e al Ragno d'Ischia. A 2 chilometri a est del paese ergesi il cono di monte \ ezza e, fra questo e la città d'Ischia, il monte Campagnano, dal quale ha origine un'antica corrente di lava. Traversando un'angusta valle, alla cui estremità passa l'acquedotto che reca ad Ischia l'acqua dcH'Epoineo, si arriva al villaggetto di Sant'Antonio.