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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JO l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Prignano Cilento (1703 ab.). — All'altezza (li 390 metri e a due chilometri da Torchiara, in colle prospiciente il Tirreno e bagnato alle falde orientali dal fiume Alento, che vi ha un corso precipite. Il territorio, sopra amene colline ed alquanto elevato, è occupato in parte da boschi ghiandiferi che alimentano molti animali suini, con liberi che trasudano materie piriformi. Dai terreni coltivati ottengonsi olii e vini eccellenti, frutta squisite, fichi sopratutto molto ricercati nei mercati di Napoli e altrove.
   Uomini illustri. — Nàcque ili Prignano il famoso papa Urbano VI (Bartolomeo da Prignano), che fu in prima arcivescovo di Bari e fu innalzato, nel 1378, al soglio pontificio. Parecchi cardinali protestarono contro la sua elezione pretendendo che essa era frutto della violenza, ma in realtà perchè insofferenti della sua severità, ed elessero in sua vece Roberto di Ginevra che, sotto il nome di Clemente VII antipapa, trasferì la Santa Sede in Avignone, donde ebbe principio il grande scisma d'Occidente. Urbano fu riconosciuto papa legittimo dalla maggior parte dell'Impero, dalla Pioemia, dall'Ungheria, dall'Inghilterra e dalla Sicilia; ina la Francia, la Spagna e Napoli si dichiararono favorevoli a Clemente VII.
   Urbano VI creò ventisei nuovi cardinali per surrogare quelli ch'eransi separati da lui; predicò, nel 1383, una crociata contro Clemente VII e i suoi aderenti, chiamò in sua difesa dall'Ungheria Carlo diDurazzo, gii offrì la corona di Giovanna I regina di Napoli e l'accompagnò alla conquista di quel Reame ; ma non tardò a guastarsi con questo principe. Egli si chiuse in Nocera, ove sostenne un assedio; indi a Salerno e per ultimo a Genova, ove fece mettere a morte, come già abbiamo narrato, cinque cardinali che cospiravano contro di lui e non potè ripor piede in Roma che dopo la morte di Carlo di Durazzo. Egli apprestavasi ad impadronirsi del reame di Napoli, ch'ei considerava qual sua proprietà, quando morì a Roma il 15 ottobre 1389, probabilmente di veleno. Urbano VI fissò a 33 anni gli intervalli del Giubileo ed istituì la festa della Visitazione.
   Coli, elett. Torchiara — Dioc. Vallo della Lucania — P2 locale, T. e Str. ferr, a Torchiara.
   Rufino (1577 ab.). — A 3G9 metri di altezza e a 4 chilometri da Torchiara, in monte e in luogo pittoresco ed ameno, bagnato dall'Aleuto, con territorio a boschi e a pascoli e ferace, dov'è coltivato, di vino, olio e frutta.
   Uomini illustri. — Patria dei Maglioni, ardenti patrioti. Michele fu dei Mille e deputato al Parlamento nazionale.
   Coli, elett. Torchiara — Dioc. Vallo della Lucania — P2, T. e Str. ferr.
   Mandamento di TORRE ORSAJA (comprende 4 Comuni, popol. 6956 ab.). — Territorio in colle e in valle, fertilissimo in granaglie, olio, vino e frutta.
   Torre Orsaja (2187 ab.). — Giace a 295 metri di altezza, in china temperato e salubre, a 36 chilometri da Vallo della Lucania (capoluogo del circondario), alle falde d'una collina. L'antico palazzo dei vescovi di Policastro coH'annesso Seminario servono ora ad altri usi. Varie opere pie.
   Cenni storici. — Chiamavasi in addietro Torre Inferiore per distinguerlo dal villaggio vicino detto Torre Superiore, eretto, nel 1811, in Comune separato col nome di Castel Ruggero e detto nel medioevo Castrimi Rogèriì, per essere stato edificato da un feudatario di tal nome. Fu anticamente un feudo della Mensa episcopale con giurisdizione civile e la criminale sotto ì conti di Policastro.
   Uomini illustri. — Monsignor Cioffi, stimato dal pontefice Benedetto XIV; l'arciprete Giovanni De Santis, molto erudito, morto nel 1833, e il giureconsulto Giuseppe Speranza, morto nel 1888 col grado di consigliere di Corte d'appello.
   Coli, elett. Vallo della Lucania — Dioc. Policastro — P2, T. e Str. ferr.
   Castel Ruggero (712 ab.). — All'altezza di 410 metri e a un chilometro da Torre Orsaja, in territorio poco esteso ma fertile principalmente in granaglie e frutta.