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alpestre è poco fertile, ina copioso (li pascoli con ninpii boschi ili querele e ili faggi, nei quali si fa caccia abbondali te di cinghiali e ili lepri.
L'emù storici. I di origine antica e fu occupata nel medioèvo dai Goti e dai Saraceni tarlo \ la diede in dono, nel secolo XVI, a Ciliberto ( lialous, principi! d t Mango, dal (piale passò successivamente ai Ile Leyva, ai Sangro, ai Caracciolo c per ultimo ai Federisi.
l'omini illustri. — Fu patria del barone Federici, chiaro e sventurato patriota ucciso crudelmente dal brigante Taccone nel 1809 con quasi tutta la sua famiglia.
Coli, clctt. ('oriolo Perticara — Ilioc. Marsico Nuovo e Potenza — P* locale, 1. a Calvello, Slr. ferr. a Po lenza.
Anzi (i:;00 ab.). Sorge alla notevole altezza di 1007 metri sul mare, e a 11 chilometri da Calvello, sopra un poggio di accesso malagevole. Il territorio ferace a colline era coperto anticamente di boschi amplissimi, dei quali or più non rimane che quello detto della Pamela, composto di olmi, roveri, carpini, ecc. e percorso da lupi, cinghiali, lassi, istrici e altri animali selvatici. Laghetto sul colle detto della l'inda. Fra i prodotti agrai i primeggiano vini eccellenti, saporite ciliegie e pere d'ogni qualità.
L'eiuii storici. — Anzi ( Auxiu) e città antica tra l'otentia e Grumentum e la sola che si possa con queste due identificare sulla via Appia nel tratto da l'emisi a ad Opinion. Fu città cospicua, come rilevasi da un'iscrizione nella sua necropoli.
Appartenne nel medioevo al ducato di Benevento ed, assediata e presa dai Normanni, fu da Guiscardo data a Loffredo. Fra i crociati più prodi sotto Roemoiido annoverasi un conte Ruperto d \itzi Come riferiscono Telesino e Falcone Beneventano, fu assediata nel secolo Mi da Ruggero, il quale S'impadronì delftatow d munitissimunt casinou nomine Ansimi. Sotto Guglielmo lì gli An/.ini recaronsi a combattere in Terra Stata. Arrigo ^ 1 tolse a Tancredi il castello m un con altre città; ma dopo la morte di Cor rad ino, Carlo I d'Angui lo diede a Pietro de Ugot, da cui pervenne successivamente a Guidone de Foresta, a Gerardo, de Divort, a Guevara, viceré di Alfonso d' \ra-gona, indi a Gian Giacomo Cossa e por ultimo ai Caraffa col titolo di marchesi.
Dal 1807 al 1809 infierì in \nzi il brigantaggio e il 18 agosto del 1SG0 quarantadue giovani diedero di piglio alle armi per la liberta ed unità d'Italia.
Coli, cicli. Corlelo Perlicara — Dioc. .Malera — P* e T, locali, Slr. ferr. a Trivigno.
Mandamento di CORLETO PERTICARA (comprende 2 Comuni, popol. 7:151 ab.).— Territorio ferace di varie e abbondanti granaglie, di olio buono e di vino mediocre. Pascoli con molto bestiame ovino, caprino, vaccino, da cui si ritrae formaggio eccellente e lana.
Corleto Perticara (5500 ab.). — Sorge all'altezza di 757 metri sul livello del mare e a 41- chilometri da Potenza, in un altopiano cinto da colli, con strade e piazze discretamente belle, fiancheggiate ila case modeste. Scuole elementari, Pio istituto di prestito, Congregazione di carità. Mobili, torchi ila olio, commercio di granaglie, di bestiame, dì formaggi, ecc.
Cenni storici. — Ebbe Corleto vani signori feudali, gli ultimi dei quali furono i Riarìo Sforza. \ndò sempre rinomato per lealtà, coraggio e patriotismoj e ne die prova nel 1800 quando, sotto la tirannide borbonica, vi si formò il Comitato Lucano per l'unità e indipendenza d'Italia, il quale spiegò, il 14 agosto del 1800, la bandiera nazionale e, senza attender l'arrivo di Garibaldi dalla Sicilia, inviava, ai 18 dello stesso mese, a Potenza tremila insorti armati per stabilire in quel capoluogo di provincia il governo provvisorio.
Coli, elett. Corleto Perticara — Dioc. Tricarico — PJ e T. locali, Str. ferr. a Campomaggiore,
Guardia Perticara (1785 ab.). — All'altezza di 722 metri sul mare e a 7 chilometri da Corleto Perticara, in colle ameno e in aria saluberrima, presso il torrente Sauro.