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Sotto i Normanni Matura fu data in fonilo col titolo di contea a Guglielmo Braccio di ferro, dal quale passò poi ad altri, tornando però di quando in (piando sotto la regia dipendenza. Innocenzo III aggregò, nel 120!!, la sua chiesa episcopale a quella di Acerenza innalzandola al grado arciepNcopale.
Nel .succeder successivo degli Svevi ai Normanni e degli Aragonesi agli Svivi, Matera fu colmata ili privilegi da Ferdinando I, ina sottomessa alla tirannide del conti Tramontana ucciso nel 1516. Nonostante il riscatto sborsato, .Matera ridivenne una contea degli Orsini, finché nel 1G3S fu definilivairieiiU liberata dalla servitù baronale.
Nel secolo XVJI Matera fu staccata dalla Terra d'Otranto (ora provincia di Lecce) ed innalzata nel 1GG1-al grado di capoluogo della Basilicata (ora provincia di Potenza). Durò questo grado importante ed onorifico per ben un secolo e mezzo, finche, durante l'occupazione militare francese, i tribunali furono trasferiti nel 1811 a Potenza, e Matera rimaneva semplicemente capoluogo distrettuale con la sottintenrienza e il giudicato d'istruzione. Riordinata però l'amministrazione della giustizia, riebbe nel lbG2 il tribunale civile e correzionale.
Imnim illustri.— Molti ne vanta Matera; citeremo i seguenti: Lupo Protospata, illustre cronista sullo scorcio dell \1 e il principio <141 XII secolo: Antonio del Buca, peritissimo nell'arte salutare e protomedico di Terra d Otranto sotto re Ferdinando; Bernardino Santoro, valente giurisperito del secolo XVI; Alano, filosofo ed astronomo di grido chiamato dal re di Francia, al tempo di Carlo 11 di Napoli, ad insegnare astronomia in Parigi; A Scanio Persio, valente letterato del secolo XVI, professore di filosofia a Bologna; Orazio Persio, anch'esso del secolo XVI, valente giurisperito e poeta elegante, autore di varie opere; Ahleberto Persio, scultore abilissimo in legno ed in marmo; Tommaso Stigliarli, emulo del cav. Marini: Emanuele Duni, professore alla Sapienza in Roma; Felice Sabatelli, professore di anatomia nell'università di Napoli.
Colt, elett. e Dioc. Matera — P'eT, locali, Str. ferr, ad Altarnura.
Mandamento di FERRANDINA (comprende 3 Comuni, popol. 12.573 ab.). — Territorio bagnato dalla Salandrella e dal Rasento, dovizioso di anguille e di altri pesci, fra cui il cefalo che vi sale dal golfo di Taranto, e ferace di granaglie, vino, aranci, fichi e fichi d'India, cotone, liquirizia,, tua soprattutto d'olio d'oliva.
Ferrandola (751-5 ab.). — Siede a 49G metri d'altezza sul livello del mare, a scirocco di Potenza, da cui dista SS chilometri e 32 da Matera, in mezzo a tre colline e sull'estremo lembo ili una di esse. Aria salubre, con abbondanza di acque potabili, ed un'ampia veduta del golfo di Taranto. Belle chiese, soprattutto la collegiata di regio patronato, in cui conservansi, fra le altre cose, sopra il coro due statue in legno dorate rappresentanti re Federico, figlio di Ferrante di Aragona, fondatore della città, e la regina Isabella sua moglie. Ospedale, cinque opere pie dette Cappelle, amministrate, con altri istituti di beneficenza, da una Congregazione di carità. Casa municipale» varii caffè, gabinetto di lettura, ecc. Banca cooperativa, molini, torchi da olio, ecc.
Cenni storici. — Ferrandina va debitrice della sua origine alla distruzione di un'altra terra detta Uggia no, con un castello che ebbe le sue vicende storiche; un orribile terremoto la ridusse nel 14'Jl- a si mal partito, che gli abitanti superstiti la abbandonarono e ripararono ili una nuova terra fondata da Federico, figliuolo di re Ferdinando o Ferrante di Aragona, principe di Altamura e di Uggia no educa d'Andria. A questa nuova terra ch'ei cinse poi di mura e urunì di torri — come attesta un'iscri-ziona latina sull'architrave della porta della chiesa del Purgatorio già dei Domenicani — ei pose nome Ferrandina dal nome del padre suo Ferrante. Salito poi egli stesso sul trono del reame di Napoli per la morte del nipote Ferdinando II figliuolo di Alfonso, tolse a prediligere vieppiù sempre Ferrandina, tentando persino, comecché indarno, di stabilirvi la sede episcopale.