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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bari - Lecce - Potenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 396

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Lagonegro
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   TI fertile territorio di Rionero produce granaglie, olio, vino ricercatissimo, frutta, castagne, legnami e carbone; abbondanza di bestiame bovino, suino e pecorino. Fabbriche di cremore, di olio d'oliva ed un molino a vapore; commercio esteso ed attivo, mercati settimanali e fiera. A Rionero convergono 11011 solo tutti i prodotti agrari di quella fertile regione, ma anche i prodotti forestali del vicino bosco di Monticchio.
   Cenni storici. — Rionero in Vulture non era anticamente che un piccolo villaggio che si aggregò ad Atella. Il vescovo di Rapolla ottenne il permesso di riedificarlo con diploma di re Roberto d'Angiò nel 1332, per cui sui registri angioini figura Bivinigri noviter erecti, come casale di Atella. Nel 1478 fu aggregata lina colonia albanese degli Epiroti di Sditali, e nell'unica chiesa, in quei tempi esistente nell'abitato, fu esercitato il rito greco che venne abolito dal vescovo Scaglia di Melfi nel 1627. Crebbe poi e prosperò in poco tempo, emancipandosi da Atella, acquistando, mercè l'industria eia attività dei suoi abitanti, il posto d'una delle principali città della provincia, di Potenza. Ebbe, con Atella, una sequela di feudatari, l'ultimo dei quali fn Caracciolo del Sale, principe di Torcila.
   Rionero fu danneggiato grandemente dal terremoto del 14 agosto 1851; nn terzo quasi della città fu atterrato e sessantaquattro abitanti rimasero sepolti sotto le rovine.
   Coli elett. e Dioc. Melfi: — P2, T. e Str. ferr.
   Atella (2211 ab., trattone 515 della frazione Sterpeto, aggregati al Comune di Avi-gliano con R. decreto 25 giugno 1882). — Dallo spartiacque fra l'Adriatico e il lirreno la strada Eboli-Melfi scende in una forra bagnata da un ramo del fiume di Atella, che sorge sotto monte Picei no e scaricasi nell'Ofanto sotto il Vulture. Traversati tre rami di questo fiume, una salita leggiera conduce ad Atella all'altezza di SCO m. sul mare, a 6 chilometri da Rionero in Vulture. Quest'Atella non vuoisi confondere coll'antica Atella, di cui scorgonsi le rovine presso A verga e di cui abbiain già trattato nella prolincia di Caserta. È 1111 paese dei più ridenti del circondario per la sua posizione pianeggiante, per le sue strade tutte pavimentate, pei suoi fabbricati e per le sue pubbliche villette che formano l'ammirazione dei viaggiatori. Il territorio produce granaglie, olio, vino ed ampii pascoli con bestiame numeroso.
   Cenni storici. — Sulle rovine elei casali di Vitalba vuoisi sorta Atella il 2 aprile 1330 per opera di Giovanni d'Angiò, barone di detta valle. Nel 1496 Atella sostenne 1111 assedio sotto il duca di Montpensier contro l'esercito di Ferdinando II. Dopo molte prove di valore da ambedue le parti i Francesi furono costretti a capitolare. Durante la lotta il possesso del fiume sotto Atella, che serviva all'approvvigionamento degli abitanti e della guarnigione francese, fu vivamente contrastato fra le due parti. Nel 1502 Gonsalvo di Cordova giunse ad Atella e il duca di Nemours a Melfi per comporre le discrepanze sarte intorno al trattato di partizione (li Granada. Il tentativo riuscì infruttuoso e la guerra scoppiò con un assalto dei Francesi contro Atripalda nella provincia e circondario di Avellino.
   Atella fu un feudo successivo dei Caracciolo di Melfi, di Filiberto Chalons, di Antonio di Leyva, capitano spagiiuolo e principe d'Ascoli, dal quale passò a Cesare di Capua e quindi ai Gesualdo, ai Gusmaii, ai Filomarino e di bel nuovo ai Caracciolo. Atella fu distrutta in gran parte dai terremoti del 1600 e del 1851.
   Uomini illustri. — Vi nacque Vincenzo Massillo, giurista di grido ed autore delle Consuetudini Baresi.
   Coli, elett. Muro Lucano — Dioc. Melfi — P2 e T. locali, Str. ferr. a Piionero in Vulture.
   Ripacandida (5042 ab.). — All'altezza di 622 metri sul mare ed a 5 chilometri da Rionero. Siede su di un colle alle falde orientali del Vulture e presso le origini del torrente Melfa. E cinta di mura e possiede tre chiese oltre la collegiata. Il territorio, in piano e in colline, è bagnato dal detto torrente affluente dell'Ofanto. 11 suolo ferace