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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Aquila - Chieti - Teramo - Campobasso
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 379

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ÌJ1-4
   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   Dictìonary of Greci- and Roman Geography dello Smith, dichiara recisamente nell'articolo Tnteramnia (voi. II, p. 56): « Non v'ha alcun fondamento per l'esistenza dì una quarta città del nome d'Tnteramna tra i Frentani, come pretendono il Romanelli ed il Grainer, che lo segue, fondandosi sull'autorità di un'iscrizione perfettamente apocrifa (veri/ apocryphal) i.
   Il porto di Termoli fu fortificato da Federico I ed 1 suoi successori l'ebbero sempre in conto di assai produttivo pel regio erario; vuoisi che la sua giurisdizione s'estendesse dal fiume Sinello fino al territorio di Larino.
   Cenni storici. — Lungo la spiaggia di Termoli approdarono anticamente varie colonie di Albanesi e di Épiroti (detti classicamente Italo-Greci), i quali elessero a loro dimora Camponiaiino, Portocannone, Chieuti, Santa Croce di Morcone, Urui i, ecc.; ma furono poi sottomessi, uccisi in parte e dispersi dai Turchi. Altre genti, d'origine schiavona, sbarcarono, nel secolo XVI, dalla vicina Dalmazia, sulla spiaggia di Termoli, e posero stanza in Acqua viva Collecroce, in Tavenna, 111 San Felice Slavo, in Ilipalda, in Montemitro, ecc., serbando i loro costumi aviti ed un linguaggio pieno di idiotismi slavonici.
   Dal V secolo dell'era nostra in poi Termoli andò soggetta a varie vicende, di cui accenneremo sommariamente le più memorande. Sotto i Longobardi fu compresa nel ducato di Benevento e sottoposta ad un conte; da Carlo Magno e dai suoi figli fu aggregata al ducato di Spoleto ; nel secolo X ebbe sede vescovile, che serba tuttora, e fu travolta 111 gravi sciagure per opera di due vescovi intrusi; nell'XI fu molto ampliato il suo territorio; fu aggregata dai Normanni al contado di Loretello ed eletta sede della convocazione delle Corti regali: fu presa da Lotario lì, imperatore, ed aggregata di bel nuovo al ducato di Spoleto; conquistata da Ruggero I destinata per Curia solenne da re Tancredi; occupata dai Crociati, che la spogliarono, scemandone gli edifizi; saccheggiata e distrutta in parte dalle galee veneziane; l'istaurata in breve e fortificata da Federico I; desolata dalla peste e sgravata per cinque anni dalle imposte dal re Roberto ; sconquassata dal terremoto nel 1456 e l'istaurata da Alfonso I d'Aragona; messa a ruba e a fuoco, nel 1566, da Piali Pascià; atterrata da altro terremoto nel 1625; data in dono, nel 1494, da Ferdinando II d'Aragona ad Andrea da Capua in guiderdone dei suoi granili servigi; e finalmente venduta, nel secolo XVIII, al principe di San Nicandro della famiglia Cattaneo e trasferita al primogenito col titolo di duca di Termoli.
   Tutti i geografi antichi fanno menzione di Buca, come una delle principali città dei Frentani; ma grande è la difficoltà di fissarne il sito. Strabene la descrive come la più meridionale delle città frentane, cotalchè il suo territorio confinava con quello di Teanum Apulum, che abbiamo descritto più sopra. In un altro passo egli dice ch'essa distava 200 stadii dalla bocca di 1111 lago presso il Gargano, il qua! lago altro non può essere al fermo che il lago di Lesina. Tolomeo altresì pone Buca fra la foce del Tifernus (Biferno) ed Histonium (Vasto); ma riinio, al contrario, la colloca fra Vasto ed Ortona; e Pomponio Mela, quantunque men distintamente, pare la collochi anche esso a settentrione di Vasto.
   Vanno d'accordo con Strabene coloro che pongono Buca a Termoli ed è questa certamente la sua più probabile situazione; ma d'altra parte l'asserzione di Plinio fu ammessa dalla più parte degli archeologi locali, che posero Buca in un luogo (letto ora l'unta della Penna, promontorio sporgente in mare con un porticciuolo poco lungi da Vasto verso nord, ove vuoisi che, nel secolo XVII, vi si vedessero sempre ruderi ragguardevoli. Due iscrizioni, che vi si dicono scoperte, confermerebbero quasi questo asserto, ma esse sono probabilmente apocrife. Veggasi anche ciò che già abbiamo scritto intorno ai Frentani.
   Coli, elett Palata — Dioc. Termoli — P2, T., Str. ferr. e Scalo marittimo.