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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   che i Fasti Romani, noi rammentare la loro sottomissione, adoperano il nome greco e narrano il trionfo (lei consoli dell'anno 487: De Salloitink Messapiisque.
   Tutte le notizie die possediamo intorno l'istoria primitiva di queste tribù sono connesse naturali»ente con quelle delle colonie greche stabilite in quella parte d'Italia, Taranto segnatamente. Le notizie pervenuteci concorrono nel rappresentare i Messapii, o Ja pigìi. come giunti già ad un certo grado di cultura e possedenti le città di HjMrfa (Oria) e di Brundushim (Brindisi) nel periodo che veniva fondata la colonia di Taranto, intorno l'anno 708 av. Cristo.
   I nuovi sopraggìunti vennero tosto alle prese coi nativi, il che dicesi avvenisse sin da quando viveva ancora lo spartano Falanto, fondatore di Taranto. È probabile che i Tarentini riuscissero generalmente vittoriosi e varie offerte a Delfo ed altrove attestano le loro vittorie reiterate sugli Japigii, ì Messapii e i I'eucezii. Fu durante una di queste guerre ch'eglino presero la città ili Carbina (l'odierna Carovigno nella provincia (li Lecce, circondario di Brindisi), commettendovi atrocità inaudite. Ma in un periodo successivo i Messapii si vendicarono sconfiggendo, nel 473 av. C., i Tarentini in una grande battaglia con una strage non mai veduta. Nonostante questa terribile sconfitta, i Tarentini ripigliarono a grado a grado il sopravvento e i Peucezii ed i Baunii strinsero alleanza con essi contro i Messapii, i (piali trovarono però potenti ausiliari nei Lucani, sì che, per Opporsi alle loro armi collegate, i Tarentini invocarono successivamente l'aiuto dello spartano Anhidanio e di Alessandro re dell'Epiro, il primo dei quali cadde in battaglia contro i Messapii presso Mangiarla nel 338 av. C.
   Ma, mentre gli abitanti dei distretti interni e delle frontiere della Lucania conservavano così i loro guerreschi costumi, quelli lurido la costa pare adottassero le raffinatezze dei loro vicini Fileni e divenissero quasi così effeminati e sfibrati come i Tarentini. Noi li troviamo perciò poco resistenti alle anni romane; e, quantunque il pericolo connine unisse i Messapii e i Lucani ai loro antichi avversari ì Tarentini sotto il coniando di Pirro, dopo la sconfitta di questo monarca e la sottomissione di Taranto, bastò una sola campagna per compiere la sottomissione della penisola Japigia. È notevole che, lungo questo periodo, i Salentini soltanto sono ricordati dagli storici romani: il nome dei Bak&?i, che É estese poi all'intiera provincia. non rinviensi nell'istoria che dopo la conquista romana. 1 Salentini son ricordati come ribelli ad Annibale durante la seconda Guerra Punica (213 av. C.); ma furono poi risottomessi.
   La Calabria fu compresa da Augusto nella seconda Legione d'Italia; e sotto l'Impero romano pare fosse generalmente unita per fini amministrativi all'adiacente provincia dell'Apulia, nell'istessa guisa che la Lucania fu unita al Bruzio, quantunque noi li troviamo alle volte separati, ed è chiaro che la Calabria non fu mai compresa sotto il nome di ApuMa. Dopo la caduta dell'Impero d'Occidente il suo possesso fu lungamente ed aspramente contrastato fra gli imperatori greci, i Goti, i Longobardi e i Saraceni; ma, per la sua prossimità alle spiaggia della Grecia, essa fu una delle ultime porzioni della penisola italica in cui si mantenne la signoria degli imperatori bisantini i quali non ne furono cacciati da ultimo che dallo stabilimento della monarchia dei Normanni nel secolo XI.
   A questo periodo devesi riferire il cambiamento singolare per cui il nome di Calabria fu trasferito dalla provincia così qualificata dai Romani alla grande regione ora nota sotto questo nome, che coincide a un dipresso coi limiti dell'antico Bruzio. La causa, del pari che il periodo esatto di «piesto trasferimento, sono incerti: ma paro probabile che i Bisantini estendessero la denominazione di Calabria a tutti i loro possedimenti nel mezzodì d'Italia e che, quando essi furono ridotti ad una piccola porzione del sud-est intorno liyàttintum (ora Otranto) e il promontorio Japigio, essi vi comprai dessero sempre la maggior parte della penisola Brnzia, a cui, come possesso più importante, il nome di Calabria venne così ad essere più particolarmente annesso.