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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quarta — Italia Meridionale
   lungo la costa, per Castrum Minervae, al promontorio di Santa Maria di Leuca, donde la linea meridionale metteva, per Veretum, TJxeiitum, Aletium, ~Neretum e Mamturia, a Taranto. La distanza da Brindisi a Taranto, per la via transversale, è ragguagliata a 44 miglia pugliesi (circa 70 chilometri) nell Itinerario Antoninìano.
   II. — La Calabria odierna
   L'odierna Calabria, uno dei sedici compartimenti d'Italia comprendente le tre Provincie di Cosenza, Catanzaro e Reggio di Calabria, ha una superficie di 17.257,33 chilometri quadrai^ con una popolazione tre volte più densa di quella, della Sardegna, la regione men popolata d'Italia, e di circa la metà di quella della Lombardia, la regione più popolata; in complesso 70 abitanti per chilometro quadrato, fra i quali non pochi Arnauti d'origine. Sta fra il Tirreno, lo Stretto di Messina, lo «Ionia e il golfo di Taranto e le sue coste, frastagliate dalle insenature dei golfi di Sant'Eufemia e di Squillaee, hanno le loro maggiori sporgenze nel mare nei capi dell'Alice, Colonna, Rizzuto, Sparavento, dell'Armi e Vaticano.
   L'Apenmno meridionale, che allargandosi manda ramificazioni da ogni lato e racchiude ampie e profonde valli, giunto al principio della Calabria, va scemando le sue diramazioni, finché si raggruppa a Tiriolo in ima sola giogaia, la quale interseca la penisola sin dove va a mettere capo nel mare -Tonio. A settentrione il monte Pollino erge a a metri 2MS, in mezzo la Sila a m. I'JL.0, a mezzodì l'Aspromonte a m. 1958. La costituzione geologica consiste generalmente, fatta eccezione del gruppo calcareo del Pollino, in roccie cristalline composte di granito, di gneis e d'altre di siimi fatta.
   Presso Catanzaro l'Apennino calabrese si restringe fra i due golfi corrispondenti di Santa Eufemia nel Tirreno e di Squillaee nello .Tonio; ambidue addentransi assai nella penisola, sì che fra l'uno e l'altro mare non corrono che 30 chilometri. Dall'uno all'altro golfo corre un avvallamento fra i monti della Sila a nord e quelli della Serra a sud, il cui fondo si compone di abbondanti depositi terziari subapenninici, i quali scorgonsi principalmente a est nella valle del fiume Corace, che ha le fonti nella Sila e vuotasi, dopo un corso di 58 chilometri, nel golfo di Squillaee alla Marina di Catanzaro. Secondo 1 geologi, la penisola calabra era qui separata in epoca antica da un braccio di mare, simile in tutto all'odierno Stretto di Messina e la parte a sud era un'isola perfetta.
   Com'è ben noto, la Calabria è una regione aspra e montagnosa, segnatamente nella Sila, m provincia di Cosenza, che descriveremo più innanzi, e nell'Aspromonte, in provincia ili Reggio Calabria, di cui tratteremo a suo luogo. Le uniche pianure sono quelle di Gioja Tauro fra i torrenti Mesiina e Petrace, di Santa Eufemia lungo la riva del golfo omonimo e di Sibari alla foce del Grati; le due prime sul Tirreno, l'ultima sul Jonio. Dei fiumi il principale è il Grati, che si versa nel golia di Taranto e seguono quindi il Trionto, il Neto, il Corace prenientovato a est, il Mesiina, l'Amato e il Lao a ovest.
   Il clima andava già rinomato nella antichità, senonchè gli staglii e le paludi in alcune regioni generano, nella calda stagione, malattie infettive. Le rugiade, intense e frequenti, mantengono quasi per tutto l'anno verdeggiante la terra nera e ferace, la quale, trattone le pianure suddette simili a un deserto, copre in ogni dove il terreno. Le belle selve di piali «ibeii e Lliici, del pari che quelle della Sila, tanto lodate dagli antichi per le loro resine, vestono ì dorsi apeuninici. Cresconvi anche le quercie sempreverdi e la cocciniglia, il platano orientale, il castagno, il noce, il pinocchio, l'aloe e il fico. 11 frassino produce la ben nota 1Manna calabrese. Lungo le coste rinviasi il sempreverde tamarindo e l'arbuto o corbezzolo. Gol sarracchio, o canna greggia, gli abitanti fabbricano cordame, corbe, stuoie, reti e vele. Nonostante la coltiva/ione manchevole il territorio produce olii e vini squisiti, dei quali si fa un'esportazione