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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   13 l'arte Quarta — Italia Meridionale
   l'ig. 1. — Cavila circolari presso Uosarno (circondario di Palmi) formato dal terremoto del 1783.
   Goti occidentali. Terremoti, pestilenze e transiti incessanti di popoli stranieri - Goti e Longobardi, che sotto Flavio Alital i addentraronsi sino a Reggio — principi indigeni e Greci andarono a gara nel devastare quel bel paese.
   Gli Arabi, venuti dall'Africa in Sicilia, furono dapprima presi a soldo dai Oalabri, ma usurparono in seguito la signoria della Calabria e, nonostante che Niceforo l'assegnasse in dote alla figliuola, moglie del figlio dell'imperatore Ottone 1, e l'imperatore tentasse di liberarla, essa rimase in potere degli Arabi sino al secolo XI.
   Il normanno Roberto Guiscardo, a capo d'un corpo di bellicosi avventurieri assoldati dai Calabresi, espulse gli Arabi dalla Sicilia e in seguito, non volendo i Calabresi mantenere le promesse fatte, passò in Italia, conquistò la Calabria e fu dai Normanni proclamato duca d'Apulia e di Calabria e confermato nel 10G0 dal papa.
   Da quel tempo l'istoria della Calabria si accomuna con quella del dominio normanno nella bassa Italia e trapassa poi in quella ben nota degli Hohenstaufen. Nell'anno 1180 passò per eredità a Ruggero II re di Napoli e Sicilia e quindi con la Sicilia a Napoli, ai cui sovrani rimase unita e fedele sino alla fusione e fondazione dell'attuale Regno d'Italia.
   III. — I terremoti nella Calabria,
   Dai tempi più remoti la Calabria fu il teatro di frequenti e spesso orrende convulsioni terrestri, o terremoti che dir si voglia, dei quali, solo dalla fine del XVII secolo sino al 1783, se ne annoverano ben venticinque.
   Uno dei più terribili fu quello del 1783; le scosse incominciarono nel febbraio e durarono quasi quattro anni. Furono distrutti circa 100 fra città e villaggi; vi furono centinaia di frane, le quali ostruirono i limili alterandone l'andamento e modificando la superficie e l'aspetto del paese. Lo spazio in cui concentrarousi le scosse più poderose fu ragguagliato a circa fiO miglia quadrate, entro formazioni terziarie con fitti strati argillosi conchigliferi, alternanti a volte con strati arenacei e calcari.
   La prima scossa del 5 febbraio 1783 atterrò in 2 minuti la maggior parte delle case in tutte le città, borghi e villaggi, dal piovente occidentale dell'A pennino ili provincia di Catanzaro sino a Messina in Sicilia. Il 28 marzo seguì mia scossa di non minore violenza. Il terreno terziario alla base delle montagne granitiche si aperse con