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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Quarla — Italia Meridionale
   vasto e stupendo orizzonte, fra il fiutile freddo e il promontorio Lino, bagnato a nord e a sud dal fiuniicello Verre e difeso, verso il mare, da un castello. 11 territorio fertilissimo, considerato in addietro il giardino della Calabria, produce principalmente olio, miio e frutta di ogni qualità in gran copia. Marmi variegati nei monti e, lungo il mare vicino, arene quarzose sparse di sehisto micaceo lucido e niolticolore.
   Cenni storici. — Fu un feudo dei Tarsia e dei Pignatelli, e nel 1810 gii Inglesi catturarono nelle sue acque un convoglio marittimo clic da Napoli navigava alla volta della Sicilia. Coli, elett. Paola — Dioc. Nicotera — P2, T., Str. ferr, e Scalo marittimo.
   Lago (3612 ab.). — A 439 metri d'altezza sul mare, a 8 chilometri a nord-est da Anuintea, alle falde dei monti che lo circuiscono a nord, mentre signoreggia a sud il Tirreno. Comprende la frazione di Laghitello, separata dal fiume Aciro, con parrocchiale sua propria, mentre Lago, oltre la sua pan occhia, ha altre chiese, fra cui inerita particolare menzione quella dell'Annunziata, costruita, non ha gran tempo, in istile gotico sotto la direzione di Pasquale Mazzetti, il quale vi dipinse, in giunta, alcuni bei freschi II territorio, copioso di sorgenti di acqua fresca e potabile, comecché montuoso in gran parte, è assai fertile in ogni genere di coltura e contiene cave in cui trovasi il cosidetto Sasso di Calabria, con altri marini bianchi.
   Cenni storici. — Lago fu nel medioevo un feudo della famiglia Tocco.
   Coli, elett. Paola — Dioc. Nicotera — P2 e T. locali, Str. ferr. ad Aniantca.
   San Pietro in Amantea (1200 ab.). — All'altezza di 375 metri sul mare, a 5 chilometri a levante da Amantea, in amena situazione, con territorio montuoso in parte, ma fertile principalmente in granaglie, olio, vino, frutta. Non mancano i boschi ed ì pascoli con bestiame.
   Coli, elett. Paola — Dioc. Nicotera — P2 e T. locali, Slr. ferr, ad Amantea.
   Mandamento di BELVEDERE MARITTIMO (comprende 5 Comuni, popol. 15.743 abitanti). - Territorio nella parte settentrionale del circondario, fra amene colline e monti, da lino dei quali, detto La Monica a La Mondea (Dea Montium, 1784 in. sul mare), a nord-est a 9 chilometri dalla città capoluogo, scorgonsi i due mari Jonio e Tirreno. Fra i prodotti primeggia il vino, il più rinomato delle Calabrie.
   Belvedere Marittimo (5204 ab.). — A 153 metri d'altezza sul livello del mare e a 37 chilometri a nord-ovest da Paola, sopra un colle ameno in riva al fiuniicello Mindico, signoreggiato da un'antica fortezza restaurata nel 1499 e poi abbandonata. Grandioso è il panorama che parasi innanzi allo sguardo dall'alto del colle: a nord il golfo di I'olicastro, là dove ha principio la costa dei Cilento lunghesso il promontorio del Capo l'alinuro; a est la costa calabra sino al capo Vaticano; a sud l'isola di Stromboli, col suo vulcano sempre attivo, e, nei dì sereni, persino le coste lontanissime della Sicilia. J5en a ragione gli fu posto il nome di Belvedere. Pelle chiese, istituti pii. molti torchi da (dio, bachicultura, filande di seta, mobili, delegazione di porto, ecc.
   Cenni storici. — Belvedere credesi di origine antichissima e v'ha chi la dice surta sul luogo dell'antica Blanda, città della Lucania che fu ila noi, e con maggiore plausibilità, collocata e descritta sotto Maratea, nella provincia di Potenza, circondario di Lagonegro. Nel 1288 Belvedere fu assediato ila Giacomo re di Sicilia, ma gli abitanti, sotto il comando del loro feudatario Buggero Sangeneto, respinsero strenuamente gii assediatiti, frustrando i loro tentativi. Per indurre il Sangeneto alla resa, il re aveva avvinto i costui figliuoli alle macchine guerresche, ina il prode difensore della città gli mandò a dire ch'ei non aveva due soli figli, ma tutti esser suoi figli coloro che combattevano con lui.
   Fin dal 1230 Belvedere fu un feudo dei Sangeneto dai quali passò ai Sanseverino; ma, avendo Ferdinando d'Aragona fatto decollare un Gerolamo Sanseverino ribelle,