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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258
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Parte Onarta — Ilalia Meridionale
por quasi fi chilometri una serie ili scogli o scogliera, con grotte naturali in cui nidificano molti uccelli marini. Le strade di Scalea sono generalmente auguste e tortuose, ma quasi tutte le case hanno aspetto civile; in mezzo ad esse è una piazza.
Attiva è 1 esportazione dei prodotti agrari a Scalea, principalmente delle uve e dei fichi secchi smerciati in gran copia ai Genovesi, ai Livornesi e persino agli Inglesi nel porto di San Nicola dalla parte nord del Capo, l'esca abbondante e frutti di mare.
Cenni storici. — Gli acquedotti, i piccoli edifizi a vòlta dissotterrati in vicinanza della mura, le vestigia dì ipogei e di 1111 tempietto, in cui fu rinvenuto, poco dopo la metà del secolo scorso, 1111 idolo marmoreo, porgono testimonianza dell'esistenza di un'antichissima città pressa Scalea. 11 Del Ite e il Romanelli affermano che questa città era Lao (ASo? in greco e Latis in latino), città sulla costa ovest della Lucania, alla foce del fiume Lao (che abbiamo già descritto a Laino Borgo, nel circondario ili Castrovillari) che formava il contine fra la Lucania e il Bruzio.
Era Lao una città greca ed una colonia di Sibari, ma la data della sua fondazione è ignota e della sua storia poco sappiamo. Narra Erodoto che, dopo la distruzione di Sibari nel 510 av. C., gli abitanti sopravvissuti alla catastrofe ripararono a Lao e a Scidro (ora Sapri); ma Erodoto non dice, come fu supposto, che le due città furono allora fondate dai Sibariti fuggiaschi: è assai più probabile ch'essi vi si fossero stabiliti assai prima durante la grandezza di Sibari, quando essa fondò Posidonia (Pesto) sulla costa del Tirreno.
L'altra unica menzione di Lao nell'istoria occorre in occasione di una granile sconfitta che vi toccarono gli alleati delle città greche nelP Italia meridionale, 1 quali avevano, a quel che pare, riunii» le loro anni per arrestare l'avanzata ilei Lucani, che andavano in quel periodo estendendo rapidamente la loro potenza nel mezzogiorno. 1 Greci furono sconfitti con grande eccidio ed è probabile che Lao stessa cadesse nelle mani dei Barbari. Da quel tempo nulla più sappiamo di Lao, e quantunque St.®)011 e ne parli come sempre esistente a' dì suoi, pare fosse scomparsa prima dei tempi di Plinio, il quale però (del pari che Tolomeo) fa menzione del fiume Lao ch'egli fissa con Strabene a confine fra la Lucania e il Brincio. Esistono monete di Lao ili stile antico coll'iscrizione AAINON: esse furono coniate dopo la distruzione di Sibari, che fu probabilmente il periodo più florido nell'istoria di Lao. Secondo Strabene, presso il fiume e la città di Lao sorgeva 1111 tempio (Ueroum) sacro ad 1111 eroe di nome Dracone, in vicinanza del quale fu combattuta la grande battaglia suddetta fra Greci e Lucani. Strabene parla anche di un golfo di Lao, sotto il (piai nome ei non può intender altro che il golfo di Policastro, che puossi considerare come stendentesi dal promontorio ili Pynss (ora capo degli Infruschi) sino alle vicinanze ili Girella,
Uomini illustri. — Scalea diede i natali al Calaprese, illustre medico e letterato.
Coli, elett. Verbicaro — Dioc. Cassano al .Ionio — P'J, T., Str. ferr. e Scalo marittimo.
Ajeta (3552 ab.). — Sorge ai contini della Basilicata e sul limitare della Calabria, a 521 metri d'altezza sul mare, ila cui dista (ì chilometri e 14 a nord da Scalea, a ridosso d'una sorridente collina. Le fa corona una catena di pittoreschi monti, diramazione dell'Apennino, trai quali s'erge gigantesco il monte Ciagola (1401 ni,). Ila un territorio in pendìo e fertile nella maggior parte. Notevole la contraila Foresta, in bel sito, ove l'ulivo cresce rigoglioso e produce olio ricercato. Prima della scoperta delle Indie era celebre per il prodotto dello zucchero e veggonsi ancor oggidì gii acquedotti cita servivano ad Innaffiarne le canne. « Il territorio di Ajeta dice il Narri» — è fertile ed idoneo alla caccia, airnccellagione ed ai pascoli... \ 1 nascono gagliardi e poderosi vini, vi si fa la bambagia, vi si raccoglie la manna, vi sono selci, pietre molari e frigie. >. Attualmente il prodotto principale è l'olio; da, qualche anno si è introdotta la coltivazione dei cedri e della vite.