Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza', Gustavo Strafforello

   

Pagina (256/266)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (256/266)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Reggio Calabria - Catanzaro - Cosenza
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1900, pagine 258

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Castrovillari
   256
   Fig. 35. — Corigliano Calabro: Yedula del castello (da fotografia).
   Mandamento di CORIGLIANG CALABRO (comprènde 2 Comuni, popol. 20.778 ab.). - Territorio nel nord del circondario, feracissimo, bagnato dal fiume Corigliano e dal Crati, e producente principalmente manna rinomata, granaglie, olio, vino, legumi, liquirizia, ecc.
   Corigliano Calabro (19.500 ab.). — Siede a 219 metri d'altezza sul livello del mare, da cui dista circa 7 chilometri e 13 a ponente da Rossano, in collina presso il fiuniicello omonimo e precisamente all'estremità sud-est della pianura di Sibari. E signoreggiato da un poderoso castello medievico, edilizio massiccio fiancheggiata da grosse toni rotonde (ftg. 35). Un bell'acquidotto con due ordini d'archi, traversando un burrone dietro la città, vi trasporta le acque della montagna. Ila parecchie chiese e alcuni ex-conventi, ma le strade sono anguste e le case di non bello aspetto.
   È cinta di giardini bene annaffiati e producenti in copia aranci, limoni, mandorle, fichi, che si fanno seccare per l'esportazione, oltre l'olio del grande uliveto che la circonda e che gli procacciò il nome greco di Kwp^.v Ha»m (Giardino d'olio), ossia Cori-g'iano. ila la sua rinomanza deriva principalmente dalla manna calabrese, che geme dal PraxiUMè onuts dalle foglie tonde e contiene, essiccata, il 00 per cento di zucchero. La migliore geme col tempo asciutto nei giorni più caldi, dalla metà del giugno sino alla metà del luglio, dai tronchi e dai rami del suddetto frassino a traverso screpolature naturali della scorza, si condensa all'aria e si stacca e raccoglie sotto il nome di corpo di manna. D'ordinario però si fanno incisioni nella scorza dal lato est dal piede del tronco salendo in alto e la manna che ne stilla e si coagula addimandasi manna a cannolo. Quella che scorre a terrà raccogliesi ili foglie di cacto e quella che S'induri®® tondeggiante sulle foglie, chiamasi inanna di fronde o lagrime. La manna umida, filialmente, che scorre nel settembre e nell'ottobre chiamasi sminuzzo. La manna che si raccoglie da Corigliano sino a Gerace è riputata generalmente la migliore di tutte.
   L'industria annovera torchi da olio, fornaci da calce, fabbriche di liquirizia, di sapone, fornaci da mattoni» Cotone, formaggi, ecc.
   Cenni storici. — Corigliano non risale che al principio del secolo XIII, in cui vi si adunarono gli abitanti di due paesi vicini detti }%càito e Torilliana, i quali furono distrutti, ignorasi per qua] cagione e in quali circostanze. Esso va debitore della sua prosperità agli Angioini ed acquistò sopratutto importanza nel secolo XV, quando furono distrutti i due borghi di Crepacore e di Labonia, di cui raccolse la popolazione.
   7'J — I n l'alrin, voi ir, p&iée 2».