Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (104/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (104/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   (30
   Parte Quinta — Italia Insulare
   PIAEZE
   Piazza Marina (fìg. 9). — Anticamente il mare occupava il sito di questa piazza; fu destinata per molto tempo a spettacoli pubblici. Nel 1863 il Municipio fece costruire su essa un grazioso giardino, dedicandolo al liberatore della Sicilia: Garibaldi.
   Piazza Vkìliena o Quattro Cantoni (dg. 10). — Questa piazza è detta comunemente dei Quattro Cantoni perchè nel suo piccolo circuito i quattri angoli hanno facciate come dire monumentali e la piazza è il centro delle quattro grandi regioni e il punto più animato della città. Stupenda è la prospettiva sino alle estremità delle ampie strade Macqueda e Vittorio Emanuele che vi s'incrociano, una di 4 chilometri a nord sino al giardino Inglese, l'altra di 5 chilometri sino alla salita di Monreale. Il viceré duca di Vigliena fece, nel 1609, abbellire la piazza secondo il disegno dì Giulio Lasso, romano. Ogni angolo ha una facciata uguale d'ordine dorico, jonico e composito, colonne marmoree, fontane, stemmi, statue dei re spagnuoli Carlo V, Filippo II, III, l'V e, sopra di esse, delle quattro sante protettrici di Palermo Santa Cristina, Santa Ninfa, Sant'Agata e Sant'Oliva.
   Incominciando a osservare il prospetto del cantone a diritta, volto a mezzogiorno, si notano nel prim'ordine due colonne di pietra marmorea con una fonte in mezzo guernita di festoni e scudi con le armi della città, e sopra la statua dell 'Autunno con una cesta di frutta nelle mani, ed ai piedi un serpente; scultura di Nunzio La Mattina. Su di essa sporge un'iscrizione incisa sopra tavola dì marmo che indica tutta l'opera fatta regnando Filippo III ed essendo viceré il conte De Castro e pretore 1). Alvero Ribaldineira. 11 secondo ordine è jonico con colonne scannellate, nel mezzo delle quali sorge la statua colossale di marmo di Filippo IV, e una balconata a ringhiere di ferro giunge da un capo all'altro del prospetto e vi si esce da due aperture ornato di pietre d'intaglio, alle estremità delle quali sorgevano prima due Angeli di marmo elio portavano una palma e una corona. Il terzo ordine è composito. S'innalza nel centro la statua al naturale di Santa Oliva, vergine e martire palermitana, alla quale sovrasta altro angelo di marmo bianco colla corona in mano in atto di posargliela sul capo. 11 prospetto è terminato in cima da una grande aquila anche di marmo dalle ali spiegate con le armi regie sul petto e ai lati due scudi con quelle del viceré e del Comune. Il palazzo ornato da tale facciata è della famiglia Napoli dei principi di Resultano.
   Gli altri tre cantoni sono di uguale disegno se non che in ({nello a sinistra, volto a occidente, v'ha soLto la statua dell' Inverno in sembianza di vecchia deforme con ai piedi un mostro attorcigliato, scultura ancora di Nunzio La Mattina; e nel secondo ordine vi è la statua di Filippo 1IL e in cima quella di Sant'Agata, altra vergine e martire palermitana. Il palazzo così adorno apparteneva in quel tempo al barone Cugino, e sopra v'era il loggiato del monastero della Martorana, È ora tutta proprietà del barone Chiaramente Bordonaro di Canicattì. Nel cantone che guarda a levante la statua del prim'ordine rappresenta l'Està inghirlandata di spighe, e tiene ai piedi un mostro con la testa d'aquila e il corpo di serpente; scultura di Gregorio Tedeschi, fiorentino. La statua dell'ordine di mezzo è di Filippo II, quella m cima, di Santa Ninfa, anch'essa vergine palermitana. Il palazzo a cui è attaccato questo prospetto era dell'avvocato fiscale della G. Corte D. Giuseppe Giurato, ed è ora posseduto dal marchese I)i Budini.
   L'ultimo cantone] che è quello rivolto a tramontana, ha nel prim'ordine la statua della Primavera del suddetto Tedeschi, nel secondo quella di Carlo V imperatore, e in cima l'altra di Santa Cristina, altra vergine palermitana. Le quattro statue reali sono opera dell'insigne scultore Giambattista Livolsi da Nicosia. Nel progetto dell'opera codeste statue erano di bronzo, e già due, quella di Carlo V e di Filippo IV, erano fuse, e una collocata, quando il Senato mutò pensiero e fecelc invece di marmo.