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Parte Quinta — Italia Insulare
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Fig. 14. — Duomo di Palermo . Elevazione dell'abside. ¦tì.KCHITBTTUKA
Architettonicamente parlando, Palermo è poca cosa; tutto ciò eh'è stato fatto pel suo abbellimento esterno si vede in poche ore, ma non bastano i giorni e le settimane per apprezzare degnamente tutto ciò che fu largito dalla natura.
Le antichità sono scarse, dove non vegliatisi annoverare fra esse le normanne, relativamente recenti. 11 sedimento dei secoli successivi e il detrito di una vita attivissima dai tempi più remoti hanno sepolto irrevocabilmente tutte quasi le vestigia del suo classico passato. Quando si è esplorata a fondo la città stessa e i suoi dintorni sino a Monreale, San Martino e la Zisa ; quando si ò ammirata debitamente l'imponente porta Felice; quando si è andati sufficientemente attorno pel giardino La Flora, con la sua opulenza vegetativa subtropicale; quando per ultimo si ò adeguatamente esaminata La Cala, piccolo porto e poco fondo, con le sue banchine affaccendate — allora colui che ama la Natura più delle opere dell'uomo e preferisce il veramente eterno al meramente immortale figurativo, dovrà confessare a sè stesso che Palermo nulla ha di più bello, di più cattivante da mostrare di quel capolavoro eseguito dal Supremo Artefice, modellando quelle