Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (708/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (708/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   363
   l'arte Quinta — Italia Insulare
   A Termini Imerese l'Albergo delle povere dì Santa Lucia possiede 1! telai per la tessitura del cotone, dei quali però 8 soli aitivi che danno lavoro a 3 donne adulte per circa 250 giorni dell'anno.
   Maglierie. — Si conoscono 4 ditte che danno opera a questa industria in Palermo: Oal-Ufuoem con 8 telai circolari a inailo; Sorelle Storaci, con 0 telai rettilinei; Cataliotti-Rossi, con 3 telai circolari e Arcidiacono Vincenzo, con 10 telai circolari a mano : totale 27 telai con 42 operaie in complesso, le quali fabbricano quasi esclusivamente calze e berretti a maglia, l'uso dei quali si conserva ancora, comecché in via di crescente diminuzione, presso una parte degli abitanti particolarmente nell'interno dell'Isola.
   Gualchiere. — Una ve n'ha a Gastelbuono (circondario di Cefalù) del barone Sgadari la quale dà lavoro a 3 operai per 100 giorni dell'anno e dispone di 2 motori idraulici della forza complessiva di 22 cavalli dinamici. Altre due piccole gualchiere a Palazzo Adriano (circondario di Gorleone) non impiegano che un operaio ciascuno e per soli 40 giorni dell'anno.
   Tintoria. — Anche per la tintoria gli stabilimenti sono ordinariamente di poca importanza, sebbene non manchino parecchie condizioni favorevoli allo sviluppo di tale industria, fra le quali l'abbondanza della robbia, che nasce spontanea nella provincia e che per la maggior parte si esporta. In molti luoghi della provincia, del resto, anello la tintoria, come la tessitura, ha carallere di industria casalinga. E vecchio uso, ad esempio, che le contadine del circondario di Gorleone tingano da se le proprie vesti.
   Le tintorie di cui si ha notizia sono.lt, di cui 8 in Palermo, 2 in Marineo e 1 in Misilmeri. Occupano complessivamente 25 operai (18 maschi adulti, 5 fanciulli, una donna adulta e lina fanciulla) per 175 giorni all'anno, in media, e dispongono di 22 vasche, la cui capacità varia da 40 a 200 litri.
   Cordami, — Alla fabbricazione dei cordami, sebbene non si tratti di vere e proprie fabbriche, danno opera in Palermo circa 30 maschi adulti, 30 femmine adulte e 12 fanciulli e in Termini Imerese 3 maschi adulti, un fanciullo e una donna adulta. Non si adoperano per la fabbricazione che torcitoi comuni a mano. Spiegasi facilmente l'importanza minima di codesta industria dove si ponga mente elle la produzione della canapa si può dir nulla nella provincia.
   Industria tessila casalinga. — Per la concorrenza dal continente italiano questa industria è da qualche tempo in diminuzione, in Palermo almeno e nel suo suburbio, ove il numero dei telai in esercizio sarebbe disceso, negli ultimi anni, da 2000 a 500 circa.
   Uguale diminuzione pare non sia avvenuta negli altri Comuni della provincia, sicché il numero dei telai per la provincia, in complesso, sarebbe piuttosto aumentato che diminuito da quando fu fatta, nel 1870, una prima statistica. Comunque sia, l'industria tessile casalinga ha sempre un'importanza considerevole, contando oltre 10,500 telai. Eccone il prospetto per circondarli,
   numero dei telai Numero
   CIRCONDARI per In tessitura (li stoffe liscie od operate per tessuti reticolali medio annuo dei giorni
   in lana in cotone in lino, canapa, ecc. in materie miste e alternativa Totale di lavoro
   Gufai,ù...... 165 664 398 2398 — 3625 124
   Gorleone..... 130 776 4-12 432 — 1750 118
   Palermo ..... 15 1620 1138 4SI 104 3358 132
   Termini Imerese . 28 55S 606 797 — 19S9 91
   Totale . 338 3618 2554 410S 1 104 10,722
   Il lino e la lana sono quasi esclusivamente di provenienza locale e la loro iilatura è anch'essa generalmente industria casalinga. Il cotone, la cui coltivazione, in addietro assai ragguardevole nella provincia, è ora pressoché abbandonata, si acquista filato dai commercianti dei centri principali.