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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Statistica della Provincia di Palermo
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   Sono eziandio in gran parte industrie casalinghe l'imbianchimento e la tintura, specialmente pel lino e la lana. Per i tessuti in cotone e materie miste adoperansi per lo più filati già imbianchiti e tinti
   Non credesi esagerazione ragguagliare ad almeno 1111 milione e mezzo di metri di tessuti la produzione annua complessiva. La maggior parte di siffatta produzione serve ad uso domestico.
   l'ila parte viene posta in commercio sia dagli stessi produttori, sia dai mercanti per conto dei quali lavorano taluni dei tessitori casalinghi.
   Fabbriche di cappelli in feltro e in felpa. — Questa industria non è esercitata che in Palermo e in limitate proporzioni. Vi attendono quattro ditte che occupano complessivamente circa 28 operai.
   Concerie eli pelli. Sono in numero di 12, di cui 1 a Cefalù, 1 a Misilmèri, 3 a Monreale e 7 a Palmiro. La piti importante è la conceria Bnrucchieri in Palermo la quale dispone di 10 tini e impiega circa 4ò operai per l'intiera annata. Le altre in Palermo dispongono complessivamente di 13'.) tini, o vasche da concia, ed impiegano 128 operai tutti maschi. I11 tre di esse il lavoro dura per tutto l'anno, in una 100 giorni e 180 nell'altra.
   La conceri i di Cefalù ha i- vasche con 2 operai, occupali tutto l'anno; «niella di Misilmeri, 20 vasche con 8 operai, occupati per circa 0 mesi dell'anno.
   Le concerie di iMonreale hanno in complesso 27 lini 0 vasche e 22 lavoranti tutti maschi adulti, hi totale si hanno perle concerie suddette 131 tini 0 vasche, e 111 operai maschi, di cui 83 adulti e 31 sotto i li anni. I giorni di lavoro nell'anno sono 230 in media.
   Le pelli che si conciano sono in parte di provenienza locale, ma, per la maggior parte, estera. Le materie per conciare sono principalmente la vallonea e il somniacco; quest'ultimo esclusivamente di provenienza locale.
   Fabbriche di guanti. — Le 0 fabbriche di guanti esistenti ili Palermo, delle quali si ha notizia, impiegano complessivamente 22 operai (8 maschi adulti eli Fémmine adulte).
   In una di esse il lavoro dura lutto l'anno; nelle altre, da tre a sei mesi. Si adoperano, come materia prima, pelli agnelline che si preparano e si tingono nella città stessa di Palermo.
   Macinazione e stacciatura del somiitacco. — 11 sommacco, la cui coltivazione è assai estesa nella provincia di Palermo, e in generale nella Sicilia, e che è molto apprezzato come materia conciante, fornisce alimento ad una delle industrie principali nella città di Palermo, quella della macinazione e della stacciatura. Seconito la statistica, già citata, delle caldaie a vapore, erano destinate a tale industria, nel novembre 1888, 12 caldaie, della potenza complessiva di 217 cavalli di nautici. Esistevano inoltre due caldaie a vapore, della forza di 140 cavalli, destinate alla macinazione promiscua del sonnnacco e dei cereali.
   Una parte considerevole del prodotto ottenuto è destinata alla esportazione.
   Cartiere. Una sola cartiera, di una certa importanza, esiste nella provincia di Palermo e si trova nel Comune di Monreale. Dispone di 15 tini e produce carta da imballaggi con stracci che si acquistano in Palermo. Vi lavorano 5 operai maschi adulti per 100 giorni dell'anno. La carta è. fabbricata a mano. Esistono poi 5 0 G piccolissime fabbriche che producono esclusivamente la carta doppia per il sapone molle.
   Tipografie e litografie — Si contano nella città di Palermo 5 litografie e 75 tipografie, la massima parte delle quali però sono di min ima importanza; hanno 2 0 3 operai e lavorano interrottamente, a seconda delle ordinazioni.
   Altre J tipografie si trovano in vari Comuni della provincia, cioè due a Cefalù, una a Corleone, una a Lercara Friddi, una a Parlinico, una a Petralia Soprana, due a Petralia Sottana ed una a Termini Imerese.
   La tipografia di Partmico è però attualmente inattiva, e di una di quelle esistenti in Cefalù non si sono potuli avere dati precisi.
   Di poca importanza sono gli stabilimenti litografici accennati, come pure le tipografie esistenti fuori del capoluogo.
   Fra le tipografie esistenti in Palermo le principali sono: quella della ditta Mirto, che ha 6 macchine celeri e 24 operai; la tipografia Lo Statuto, della ditta Pagano, che ha 4 macchine a reazione, con 20 operai; quella della ditta ViIrsi, che ha 5 macchine tedesche con 27 operai; quella della ditta Ardìzzone, che ha due macchine semplici e una a rotazione, con 16 operai; quella della ditta Vena, con 20 operai, e quella della dilla Lao, con 8 operai. Le altre
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