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La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   365 l'arte Quinta — Italia Insulare
   tipografie non hanno che macchine semplici. Tutte poi hanno uno o più torcili a mano e le principali hanno pure presse, meccanismi per rigatura e legatura, ecc.
   La tipografia Lo Statuto e quelle delle ditte Mirto e Arclizzone sono fornite di motori a gas; dei 3 motori uno ha la potenza di 4 cavalli dinamici, gli altri di 2.
   In parecchie delle tipografie di Palermo il lavoro dura tutto l'anno, tranne i giorni festivi, e in talune, specialmente in quelle che stampano giornali quotidiani, si lavora anche nei giorni festivi, eccettuate le solennità. Nelle aitre il lavoro dura pili o meno secondo le richieste.
   Delle tipografie esistenti negli altri Comuni della provincia, due dispongono di un semplice torchio; le altre hanno macchine, due delle quali, una m Lercara (il più spesso, però, inattiva), l'altra in Petralia Sottana', della ditta Tropea, sono a reazione,
   Le tipografie dei Comuni minori eseguiscono principalmente registri e stampati per uffici pubblici e per privati; tuttavia a Gefalii e a Petralia Sottana si stampano anche opuscoli e libri. A Cefali si stampa anche un periodico mensile, il Bollettino del Comizio agrario circondariale dì Cefalil.
   La carta, l'inchiostro e i caratteri provengono per lo più dall'Alta Italia e in ispecie da Milano e Torino. Le macchine, i torcili e gli altri utensìli provengono in parte dal continente italiano, in parte dall'estero.
   Fonderie di caratteri. — Esistono in Palermo due fonderie di caratteri di poca importanza che occupano complessivamente fi operai e non lavorano che a seconda delle ordinazioni che ricevono.
   Fabbriche di carrozze e dì fanali per carrozze. — Sono in Palermo 6 fabbriche di carrozze di cui una sola di qualche importanza, quella di Giuseppe Guarrata con 9 lavoranti. Le 0 fabbriche danno lavoro in complesso a 24 operai e il numero medio annuo dei giorni di lavoro è di circa 175,
   Un'industria che puossi chiamare una specialità di Palermo, è quella dei fanali per le carrozze, iniziata nel 1852 da Giuseppe Savetlicri semplice stagnaio, il quale riuscì a dare, coll'andar degli anni, a' suoi prodotti la solidità dei consimili inglesi, superando l'eleganza dei francesi in guisa da sostenere e vincer anche la concorrenza degli uni e degli altri. Nel 1870 egli aveva già da 15 a 20 lavoranti e fabbricava circa 800 paia di fanali all'anno, sia ordinari che di lusso, i cui prezzi variavano da 10 ad 80 lire il paio. I fanali del Savettieri erano ricercati a Milano, a Torino, a Firenze, a Roma, a Napoli e a Palermo non avevano concorrenza. Nè si è arrestato d'allora in poi lo sviluppo di codesta industria a tale che oggidì lo stabilimento del Savettieri dà lavoro a 54 operai maschi per 280 giorni dell'anno.
   La fabbricazione dei fanali da carrozze è pure esercitata in Palermo, in proporzioni minori, dalla ditta Mineo, che occupa 14 operai, facendo quasi tutto il lavoro a mano.
   Fabbriche di mobili. — L'industria della fabbricazione dei mobili è delle più importanti m Palermo e i suoi prodotti assai pregiati non solamente bastano al consumo locale, ina provvedono anche in parte ai bisogni degli altri Comuni della provincia e delle altre Provincie siciliane; e se ne fa anche qualche esportazione sul conìinenle italiano ed all'estero.
   In Palermo soli 17 opifici per la fabbricazione dei mobìli i quali impiegano in complesso 462 operai. Cinque di essi fabbricano letti ili ferro e in ottone; particolarmente in ottone; gli altri, mobili in legno ordinari! ed artistici.
   Fra gli stabilimenti per la costruzione dei mobili in legno primeggiano quelli della ditta Solei Iìebert con 47 lavoranti, Coen e C. (Emporio Americano) con 40, La Mattina con 18, 1Mimavo e Bosco con 18, e Mueolì con 11. Meno importanti, almeno per il numero dei lavoranti, son quelli delle ditte Coeo, Valenti, Raineri, Cannella, Cutaio, Mondala, Fardello: tuttavia parecchie di esse son molto favorevolmente note per la qualità dei loro prodotti, principalmente le tre prime che fabbricano mobili artistici. Sono dovuti principalmente a Salvatore Valenti e Salvatore Coco i progressi fatti negli ultimi tempi a Palermo dalle arti dell'intaglio e della scultura in legno e in genere della fabbricazione dei mobili; e sono loro allievi, o allievi dei loro allievi, ì migliori artefici addetti a tale industria in Palermo.
   Un ramo mollo importante dell'industria dei mobili e che costituisce anzi una vera specialità per Palermo, è quello della fabbricazione dei letti in ottone, molto apprezzati per il gusto dei disegni e per la relativa modicità dei prezzi e che si smerciano, non solo in Palermo e in tutta la Sicilia, ma anche nel continente italiano, dove vennero fatti conoscere per la prima volta all'Esposizione di Firenze del 1861. Se ne fa qualche esportazione anche all'estero.