Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Sicilia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (711/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (711/721)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Sicilia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 684

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Statistica (iella Provincia ili Palermo
   366
   Fra i cinque stabilimenti che si occupano di tale fabbricazione e dei quali si ha notizia, inerita specialissima menzione quello del signor Cavallaro Litigi, il (piale dà lavoro per circa ,'luO giorni all'anno a 50 operai (40 maschi adulti, 10 fanciulli).
   Nell'Odi si o di bene/icenza esiste un opificio di letti in ferro, diretto dal signor Antonio Catalano, in cui lavorano i ragazzi raccolti nell'Ospizio-, e ncW Istituto Ventiiniliano i ragazzi imparano, in apposito laboratorio, l'intaglio e la scultura m legno sodo l'abilissima direzione del signor Vincenzo La Parola.
   l'na parte delle materie prime che servono all'industria dei mobili, come il mogano, il palissandro l'ebano, l'ottone, il packfong, il nichel, le stoffe per i mobili tappezzali, ecc., provengono dal continente italiano o dall'estero. Là ditta Solfi Hcberl, che fabbrica mobili tappezzati, ritira una parte delle stoffe dalla propria fabbrica di tessuti esistente in Torino, ti legno di noce, di faggio, di frassino è per lo più di provenienza locale.
   Fabbricazione delle botti. — Non esistono nella provincia di Palermo veri stabilimenti di qualche importanza per la fabbricazione delle botti. Codesta industria ha tuttavia una certa importanza per la sua diffusione come quella che è esercitata in lOt piccoli opifici, con 285 operai, sparsi in 19 Comuni.
   Le botti fabbricansi unicamente per i produttori locali di vino e servono poi in gran parte per l'esportazione del medesimo, la quale, come già abbiamo detto, è assai notevole.
   Le materie prime per la costruzione delle botti traggonsi in parte dalla provincia stessa e in parte da fuori, segnatamente da Napoli e dalle Calabrie.
   Segherie di legname e eli marmo — I suddetti fabbricanti di botti hanno anche in S Mauro Gastelverde (circondario di Cefalù) delle segherie di legnami, i quali servono in parte per la fabbricazione delle botti e in parte, mettonsi in commercio per altri usi. Le S segherie danno lavoro in complesso a 52 operai i quali lavorano a mano senza l'aiuto di meccanismi, per circa 4S giorni dell'anno in inedia.
   In Palermo esistono due segherie da legnami fomite ciascuna di un motore a vapore della forza, rispettivamente, di 2 7» e di 4 cavalli. Vi lavorano 10 operai per circa 250 giorni all'anno. Esistono pure in Palermo due segherie di marmo abbastanza importanti, una della ditta Tenerani e Bombara, l'altra della Società per Vescavazione e la lavorazione dei Marmi siciliani. Ambedue sono fornite di motori a vapore e di utensili perfezionati; l'ultima, fondata nel 1890, è in via di maggiore sviluppo. Complessivamente, nel 1892, le due segherie occupavano circa 30 operai maschi adulti e 4 sotto ì 15 anni.
   Fabbriche di specchi. — La precitata ditta Solei Hebert possiede anche in Palermo una fabbrica importante di specchi e oggetti affini in cui lavorano per tutto l'anno 12 operai. Essa riceve dalla Francia, dal Belgio, dall'Inghilterra e dalla Germania i cristalli per la fabbricazione degli specchi.
   Altra fabbrica di specchi è quella della ditta Pietro Valenti in Palermo, che occupa 3 operai maschi adulti.
   Fabbrica anche specchi in Palermo, e il più sovente da solo, il signor Giovanni Bidelli, il quale fa venire i cristalli dal Belgio.
   Fabbricazione dei fiori artificiali. — La sola ditta G. Clemente di Palermo dà opera alla fabbricazione dei fiori artificiali occupando 4 donne e 2 uomini per circa 150 giorni
   dell'anno.
   Fabbricazione eli ceste e panieri. — Si può considerare quale un'industria casalinga non avendosi notizia che di due piccoli opifici in Termini Imerese i quali danno lavoro a 5 operai adoperando vimini e canne per materia prima.
   S5 — l.u l'atri», voi. V.