Sardegna
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città e sono probabilmente gli abitanti di distretti dipendenti municipalmente da esse, piuttostochè tribù nel senso proprio. Gli altri nomi sono affatto ignoti.
Dopo la caduta dell'Impero d'Occidente, noi troviamo per la prima volta il nome di Barbaricini (ProcopJ B. V., n, 13) applicato ai montanari dell'interno. Questa denominazione — che sembra meramente una corruzione di Barbari vicini — fu conservata per tutto l'evo medio e vige tuttora nel nome di Bai-bargia, applicato alla selvatica regione montana, che stendesi dalle vicinanze di Cagliari verso le sorgenti del Tirso. Questi montanari non furono convertiti al Cristianesimo che verso la fine del sesto secolo ed anche al presente conservano molte traccie curiose di usanze superstiziose (1).
La popolazione natia della Sardegna par godesse di una cattivissima riputazione appo i Romani. Le dure espressioni di Cicerone (prò Scaura, 9, §§ 15, 42, ecc.) voglionsi accogliere per vero con molta circospezione per essere suo scopo, in quegli scritti, di menomare il valore dell'avversa testimonianza, com'è costume degli oratori od avvocati antichi e moderni ; ma l'espressione proverbiale di Sardi venales era intesa generalmente come applicantesi così alla nequizia degli individui come alla abbondanza e al buon mercato degli schiavi nell'Isola (2).
I pretori, anche ai tempi d'Augusto, par facessero del continuo delle spedizioni o razzie, coni'oggi suol dirsi, nei territori alpestri per catturare schiavi (Stfab., v, p. 255); ina, come codesti montanari vivevano nelle caverne e nei fossi — come affermano concordemente Strabone e Diodoro — e non conoscevano l'agricoltura, non meraviglia che riuscissero schiavi inutili.
III.
La Sardegna odierna.
La Sardegna ha, come già abbiamo detto, una superficie di 24.078 chilometri quadrati con le isole adiacenti. Essa aveva una popolazione di 682,002 abitanti nel 1881, secondo il censimento; al 31 dicembre 1892 la cifra della popolazione venne calcolata in 736,414 abitanti.
Le isole adiacenti ad essa sono: Asinara, San Pietro, Sant' Antioco, Molar a, Tanni ara. Santo Stefano, Caprera, La Maddalena, degli Sparagi, oltre i seguenti isolotti o scogli: della Presa, Razzoli, Santa Maria, Berrettini, Budelli, Giardinetti, dei Monaci, Porco, delle Biscia, dei Cappuccini, Libani, Mortorio, dei Soffi, Rossa 1, Figarotto, Cavalli, Forno, Rossa 2, Padt'glionis, Serpentara, Piana, Perda managus, dei Cavoli, Manna, Mal di ventre, Catalano, Isca Fenugu, Pareti Sant'Irba, Cnr-sanas, Rossa 3 e Terrareddu.
In ordine di estensione, viene prima, fra queste isolette, quella di Sant'Antioco (109 chil. quadrati); seguono San Pietro (52 id.), Asinara (51 id.), La Maddalena (20 id.), Caprera (16 id.). Delle altre non merita il conto di parlare.
La punta nord dell'isola (punta Falcone) giace sotto 41°, 15', e il meridionale capo Teulada sotto 38°, 51' latitudine boreale. L'isola forma una massa compatta
(1) Vedi La Marmora, Op. cit. e P. A. Bresciani, Costumi dell' Isola ài Sardegna. Napoli 18fil,
(2) Habes Sardos venales alium alio nequiorem (Gic., Ad famil., vii, 24).