Sardegna
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Fra la prima di codeste isole e la costa schiudesi il golfo di Palmas (l'aniico Sinus Sulcitanus) intorno al quale son varii porti. Come rada è la più vasta della Sardegna, potendovi manovrare comodamente le più grandi armate. Sulla sua bocca veggonsi due isolotti, il Toro e la Vacca, e il più ragguardevole dei suoi porti è il porto Botte ampio e sicuro. In fondo al golfo è un canale sparso di isolette, di cui la principale è quella detta Palma di Sole; e fra le -isole San Pietro, Sardegna e Sant'Antioco, è uno spazio marittimo aperto da tre lati ove le navi trovano, in più luoghi, sicuro ricovero. I venti meridionali producono un po' di traversia nel golfo di Palmas e nello spazio suddescritto.
. Seguitando a costeggiar la Sardegna dalla parte del Mediterraneo occidentale, incontrasi in prima il capo Aitano, dirimpetto all'isola di San Pietro, indi il capo Pecora e il promontorio della Frasca, il quale abbraccia, con quel di San Marco, il golfo di Oristano, in cui sbocca il Tirso, il maggior fiume della Sardegna, con altri torrenti ragguardevoli con spiagge arenose e palustri. I venti d'ovest vi entrano liberamente producendovi grande scompiglio; ma i bastimenti trovano un valido ricovero nel porto della Frasca.
Proseguendo a nord e lasciando a sinistra lo scoglio denominato Coscia di Ihnna o Catalano, coll'isolotto Mal di Ventre, incontransi in prima il capo Mannu, indi il capo Nieddu e il capo Marargiu, e, per ultimo, il bel golfo d'Alghero, frequentato sotto il dominio spagnuolo (1323-1720), ma che non ha ora importanza che pei coralli rossi, i quali crescono in copia sul fondo roccioso e son pescati nei placidi mesi estivi dai barcaiuoli napoletani.
A ovest di Alghero sta il Porto Conte {Porlus Nymphaeus) il quale, sì per la profondità, che per la sicurezza, sarebbe assai migliore di quello di Alghero, se il frequente maestrale non impedisse l'ingresso e il libeccio l'uscita ai bastimenti.
Il confine occidentale del golfo d'Alghero è formato dal capo della Caccia, a nord del quale è il porto Ferro mal sicuro. Trovasi quindi il capo dell' Argentiera, alto aggetto delle montagne della Nurra; e finalmente il capo del Falcone davanti l'isola dell'Asinara, da cui non è separato che da uno stretto angusto, vieppiù listretto dall'isola Piana, che vi sta in mezzo.
Fra l'Asinara e la costa stendesi l'ampio e bellissimo golfo d eli' Asinara ; ì vapori dalla Corsica e da Livorno approdano nel piccolo porto di Porto Torres. Seguono le Bocche di Bonifacio, lo stretto che separa la Sardegna dalla Corsica, ove è un piccolissimo porto, quello di Lungo Sardo, fra il capo Testa e la punta Falcone. Tra le isolette La Maddalena, Caprera, ecc. e l'isola maggiore, stanno ottimi porti al coperto dei venti e in cui i bastimenti entrano per varie bocche da est e ovest.
Volgendo ora a sud, lungo ì lidi sardi bagnati dal Tirreno, s'incontra il golfo di Congianus, allo sbocco del quale stanno gli isolotti Mortorio e Soffi; segue poi il capo Figari fra cui e l'isolotto Figarello è buona stanza per le navi. Fra capo Figari e l'isola Tavolara allargatisi i golfi degli Aratici e di Terranova, con un porto fra la Tavolara, l'isola di Molara e il capo Coda-Cavallo, accessibile per tre bocche.
Dal golfo degli Aranci, a cui mette capo la linea delle Reali Ferrovie primarie, come il porto più prossimo al continente, parte giornalmente il piroscafo per Civitavecchia, con sole 12 ore di navigazione.
Il porlo di Terranova è un nido di febbri in bassure paludose.