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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quinta — Italia Insulare
   Per un buon tratto verso ostro la costa sarda non ha porti. La sporgenza principale che vi s'incontra è capo Cornino e l'insenatura più ragguardevole, golfo di Orosei, detto anche di Dorgali. 11 golfo di Orosei ha poca importanza commerciale per essere precluso all'interno dell'isola dalle montagne della Baibargia.
   Superato il capo di Monte Santo troviamo il porto dell'Ogliastra dietro l'isoletta omonima e alcune secche e scogliere. A sud dell'isoletta Ogliastra sorge il capo di Bella Vinta con relativo nuovo porto detto di Arbalax, da cui per altro lungo tratto, la costa sarda non ha veri porti: i bastimenti non trovano rifugio che dietro il capo Ferrato, nella cala Pilastro e dietro le isolette Serpentara e dei Cavoli, le quali giacciono presso il promontorio Carbonara.
   Qui termina la costa sarda bagnata dal Tirreno, dacché, girato il suddetto capo Carbonara, si entra nel golfo di Cagliari nel mare Libico, donde pigliammo le mosse incominciando il giro delle coste della Sardegna.
   3. Fiumi, Paludi, Stagni. — Gli innumerevoli corsi d'acqua della Sardegna, che scendono dalle montagne nelle pianure e al mare, rimangonsi quasi tutti asciutti nei mesi estivi (dal giugno al settembre) ad eccezione dell'unico piccini rio di l'orto Torres.
   L'unico vero fiume è il Tirso (Thyrsus), il quale scende verso sud-ovest dagli altipiani granitici della Barbargia settentrionale (monte di Buddusò) circuisce le antiche correnti di lava del monte Ferru e gittasi nel golfo di Oristano, a 3 chilometri dalla Torre Grande, dopo un corso di 150 chilometri, in un bacino di 3100 chilometri quadrati e dopo aver bagnato le due provincie di Cagliari e Sassari.
   Il Tirso ha molti affluenti di cui i principali sorto: il Talora che ha le fonti sul pendio boreale del Gennargentu, e V Arati che sorge nell'alto della valle di Beivi. Ma nonostante questi ed altri molti minori tributarli, le sue acque spariscono anch'esse nella state nelle sabbie dal Campidano presso Oristano.
   Il Flumendosa, detto anche Sepro, nasce nel monte Allori, della catena del Gennargentu, a 1270 metri d'altezza, bagna la provincia di Cagliari e mette foce a porto Corallo nel Tirreno, dopo un corso di 122 chilometri, in un bacino di 1777 chilometri quadrati e dopo ricevuti molti affluenti. Gonfio e spumante nella stagione delle pioggie il suo letto roccioso rimane asciutto in gran parte durante le siccità.
   11 rio dì Basa, detto anche Temo, circonda alla base settentrionale il monte Ferru, e dopo un corso di 45 chilometri, sbocca con ampia foce ad imbuto nella costa occidentale sotto la città di Bosa.
   L'Orosei ha le fonti nel monte Ripalta e, dopo bagnata la provincia di Sassari, sbocca nel Tirreno a Santa Maria di Mare, con un corso di 70 chilometri, in un bacino di 1010 chilometri quadrati.
   11 Samassi o Et:u Mannu nasce a G33 metri nel piano Sarcidano, alle rovine di Villa Nova, e, dopo un corso di 84 chilometri, in un bacino di 2132 chilometri quadrati, scaricasi nello stagno di Cagliari.
   La porzione settentrionale dell'isola è occupata dal bacino (2447 chilometri quadrati) del Coghinas, il quale sorge nella catena del Marghine, conduce le acque delle pianure d'Ozieri e dei monti di Tempio, e, dopo un corso d: 105 chilometri, entra in mare nel golfo dell'Asinara, a greco di Castel Sardo.
   Questi i corsi d'acqua principali della Sardegna; innumerevoli ! rivi e i torrenti sì che troppo spazio richiederebbesi solo a numerarli.