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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   18 l'arte Quinta — Italia Insulare
   tratti e riappiccasi, in parecchi risultali, alle idee allora dominanti ed ora assai modificate; ina contiene tale una pienezza di buone osservazioni che l'opera, sotto l'aspetto geologico, avrà sempre un grande valore e sarà un fondamento sicuro per ogni indagine ulteriore.
   Uno sguardo alla carta geologica del La Marmora ci mostra subito le cause primordiali della struttura topografica della Sardegna: noi vegliamo a est le montagne granitiche provenienti dalla Corsica attraverso le Bocche di Bonifacio, portanti sul loro dorso scisti cristallini e silurici, del pari che alcuni avanzi delle più recenti formazioni giurese, cretacea e terziaria; la metà occidentale per contro 6 coperta a nord da estese correnti di lava trachitica e basaltica; a sud l'ampio Campidano e, separate da questa recente pianura alluvionale, le montagne granitiche e scistose d'Iglesias.
   Noi otterremo meglio d nostro scopo esaminando le varie formazioni geologiche, secondo la loro età, e cercando di conoscere com'esse concorrano alla struttura dell'isola di Sardegna.
   1. Granito. — Mentre il continente italiano è attraversato in tutta la sua lunghezza da una catena composta delle formazioni più recenti vogliam dire gli Apennini — nella Sardegna per contro si presentano alla superfice, e in ampie distese, le roccie più antiche; il solido fondamento, il nucleo dell'isola si compone di granito, il quale è anche nascosto in ogni dove dalle soprastanti formazioni più giovani.
   Chiamasi, com'è noto, granito la mescolanza meccanica dei tre minerali feldspato, quarzo e mica. Separato in ampie lamine o frantumato in pezzi prismatici, od arrotondato a mo'di palla, il granito, sotto l'azione dissolvente delle pioggie, si scompone alla superficie in minuzzoli o in rena, la quale offre alle piante un fertile strato di humus. Ma tostoeliè i pendii montani son dissodati e devastati dall'uomo, le pioggie asportano quest'/iwmws, o terriccio, e malagevolmente attecchiscono poi le piante sul terreno roccioso. Da ciò l'origine, nell'interno della Barbargia, di quelle desolate montagne granitiche, dalle quali la pioggia rovina impetuosa, allagando improvvisamente le valli e le pianure, mentre gli alvei fluviali prosciugarci durante le siccità.
   Estese superfìcie occupa il granito nella porzione orientale delia Sardegna; il capo Carbonara, presso Cagliari, è la punta più meridionale del giogo granitico dei Sette Fratelli; sulla costa est la regione alpestre dell'Ogliastra consiste, in gran parte, di granito, e cosi la Barbargia settentrionale nel distretto di Nuoro e nel dominio fluviale dell'alto Tirso; finalmente l'alpestre Gallura nel nord-est dell'isola si compone intieramente di granito ed è cinta di una ghirlanda d'isole granitiche fra cui primeggiano La Maddalena e Caprera. Di là dalie Bocche di Bonifacio il medesimo granito sollevasi nelle alte e scoscese montagne della Corsica.
   Nell'ovest dell'isola il granito forma per simil guisa il fondamento delle montagne d'Jglesias e del Sulcis e comparisce in estensioni non irrilevanti alla superfìcie, tanto a sud nel capo Spartivento e sopra Pula, quanto a nord nel monte Linas e presso Arbus, rinomato per le miniere di galena argentifera. Nell'asse di detto monte spunta a ponente la massa granitica di capo Pecora.
   Il granito finalmente presentasi ancora una volta sotto gli scisti sovrapposti nello estremo nord-ovest all'isola Asinara.