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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I Mari d'Italia
   4-45
   (ad esempio, Saldtioncello sotto 43° latitudine boreale) ed isole come Arbe, Pago, isola Grossa, Dirizza, Lesina, Lista, Curzola, Liujtìskt, Meleda. Come dimostrò il celebre geografo tedesco Von itoteli in molti punti di codesta costa è evidente un abbassamento del terreno.
   Oltre i cinque porti erariali di Zara, Sebenico, Spalato, Liar/usu e forforose, annoveransi non meno di 52 pori comuni, i più importanti dei quali sono : Novigrad, Scardami, Itagosnixza, Tran, Salma, Almissa, Mamma, Fori Opus, Sabbioncelìo, Ragusa-Vecchia, Catturo, Budua, e i porti insulari di Lissa, Val-Grande e Tre l'orti su Curzola, Porto Lago su Lagosta e Porta Palazzo su Meleda.
   Più a sud segue la costa dell'antica Illiria, dell'odierna Albania senza corredo insulare, in generale d'altezza mediocre, in parte bassa, persino paludosa e malsana, ma con molti porti spaziosissimi, come quelli di Antivari, Dulcirjno, Durazzo, Valona od Avlona.
   Come già abbiamo detto, l'Adriatico dividesi in due bacini separati da una soglia, elle va dalla penisola del Gargano, per Pelago sa e Cazza, a Curzola. Il bacino settentrionale ha, nel golfo di Venezia, una profondità di 15-35 meli i ; verso sud-est il fondo si abbassa a poco a poco sino a 210 inetri a Lissa e si rialza poi, sì che la maggior profondità fra Pelagosa e Cazza non arriva che a 170 metri.
   Di là verso est e sud il fondo si abbassa anzi che no rapidamente sino a 12G0 metri fra Cattaro e Bari e rialzasi poi gradatamente si che la maggiore profondità misurata nello stretto d'Otranto non è che di ti70 metri.
   Il fondo si compone generalmente di fango e di arena fine con numerosi residui conehigliari; in vicinanza delle coste rocciose riuvieusi anche arena grossolana e il substrato di tutto pare sia il calcare.
   L'Adriatico possiede una corrente regolare che da Corfù, lungo le coste albanesi e dalmate, si addentra sino al golfo di Trieste. Di là piega a ovest e, scorrendo lungo le coste italiane, sbocca per il canale d'Otranto. Alcuni rami staccatisi col decrescere del fondo dalla corrente della cosla est per riunirsi a ovest con la corrente uscente.
   Flusso e riflusso sono osservabili appena nella maggior parie dell'Adriatico. Nella porzione più interna del golfo di Venezia il flusso giunge all'altezza di metri 0.3, la quale, coli impetuoso venti) sud-est, può salire sino a metri 1.7.
   I venti dell'Adriatico sono, come abbiamo visto, variabilissimi. Nei mesi estivi regnano spesso accahnie interrotte da violenti temporali e venti nordici. 11 vento più temuto ò il nord ovest, o la Bora, quindi il vento sud-est, o lo Scirocco; il vento sud-ovest, o Sipanlo, è meno frequente e di breve durala, ma non di rado violentissimo; è pericoloso principalmente m vicinanza delle bocche del Po, quando salta improvvisamente a sud-est e trascende in tempesta violenta detta Furiano.
   Fra le isole della costa orientale codesti venti sono doppiamente pericolosi come quelli elle negli angusti canali in ogni baia solliano diversamente ; la Buia è temuta principalmente nell'inverno e il caldo Viti/ nell'estate. Già gli antichi parlano dei pericoli dell'Adriatico e, dai molti cx-voto dei naviganti nelle chiese della eosta italiana, chiaro apparisce che la variabilità dei venti è ab antico il flagello del piccolo cabotaggio.
   La salsedine dell'Adriatico è forte in sommo grado e può derivare dall'afflusso relalivamente scarso dell'acqua dolce, dacché, trattone il Po, copioso d'acqua, e l'Adige, tolti gli altri fiumi non sono che brevi corsi d'acqua costieri.
   Biechissima è la fauna dell'Adriatico. Nella parte settentrionale abbondano i tonili e i macarelli o sgombri, e formano il prodotto principale della pesca ; sulla costa dalmata è importante la pesca delle sardelle. Oltre di ciò pescansi muggini, scardoni, delfini, squali, ecc. I-a popolazione delle lagune (di Chioggia segnatamente) delle Puglie, della Dalmazia vive principalmente del prodotto della pesca. Ilei pesci più mimiti sono da ricordare i gamberi, i muscoli e le ostriche.
   I coralli rossi del Mediterraneo trovansi di buona qualità sulle cosle dalmate e la pesca delle spugne è una specialità dell'isoletla Crapano (1).
   (1) Come del Mediterraneo, molto si scrisse anche dell'Adriatico. Citeremo fra le altre pubblicazioni : Mariani, l'ortolano del Mare Adriatico (Vienna 18i5); CoNSTANTlNl, Guida pratica per la navigazione del Mare Adriatico (Trieste ISOi); Le ©RAS, Manuel de la Nainyution dans VAdriut'npie