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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   i\HH l'arte Quinta — Italia Insulare
   i tonni e le acciughe, di alcuni dei quali si fanno pesche regolari e copiose. Nè mancano le sogliole, i dentici, i ragni e le ombrine.
   Taceremo dei coralli diesi pescavano lungo il litorale dei monti livornesi; il loro colore troppo pallido e punto ricercato in commercio ha fatto si che fu abbandonata codesta pesca, la quale riesce più proficua in altri punti del Mediterraneo.
   Le correnti nei mari Adriatico, Siciliano e Jonio
   I professori Giulio Wolf e Giuseppe Lukscli dell'imperiale Accademia di marina a Fiume, fecero dal 1877 e quindi nell'estate del 1880 esplorazioni scientifiche interessanti sulla tempe-
   ratura, la salsedine e le correnti dei mari Adriatico, Siculo e Jouio, Per istruzione dei nostri naviganti stralciamo qui dalla loro dotta relazione quel che si riferisce alle correnti nei suddetti tre mari.
   I caratteri distintivi della circolazione acquea nell'Adriatico furono messi in sodo ila estese osservazioni sulla temperatura e il contenuto salmo, ina quali cause che producono il moto delle acque o lo promuovono essenzialmente furono riconosciute le seguenti:
   a) L'affluire preponderante dell'acqua dolce limitato alla ristretta regione da Grado sin presso a Ravenna ;
   b) 1 venti nord-ovest e nord-est dominanti almeno nei mesi estivi, che ingorgano l'acqua verso le coste italiche e deprimono il golfo, il che par dia origine ad un compenso alle coste opposte mediante 1 ingresso dell'acqua dal Mediterraneo ;
   c) L'effetto della rotazione della terra ni forza della quale l'acqua, che esce dall Adriatico, é spinta alle coste italiane e quella che vi entra per contro nelle coste dalmato-albanesi
   Incominciando dal sud dell Adriatico e con la corrente verso nord è da osservare che il ramo della corrente mediterranea, che muove dall'ovest dell'isola ili Corfu, subisce nelle isole Samotracia e Fano una deviazione verso ovest, che incrocia in parte l'ingresso dell Adriatico. Quella porzione dell'acqua corrente che si avvia fra le isole, o, giunta a ovest di esse, piega di bel nuovo, nonostante il vento nordico dominante a nord, devia, per la rotazione della Terra, a destra e si avvicina alle coste Albanesi, lungo le quali la corrente costiera, proveniente dal canale nord di Corfù, prosegue la sua via.
   Le osservazioni attestano presso il capo Linguetta una tal salsedine nell'acqua che bisogna ammettere che il ramo esterno della corrente siasi già piegato, in vicinanza di detto capo, alla co>ta e riunito alla corrente litoranea. Questa rapida congiunzione può essere favorita dal vento d'ovest.
   A nord del capo Linguetta noi troviamo ora il dominio saldissimo dell'Adriatico, il che è lanto più notevole in quanto che il tratto costiero Yalona-Cattaro, dopo la sezione Grado-Ravenna, è quello che reca il maggior tributo all'Adriatico. L'acqua costiera indolcita itoti può con ciò spandersi e dilatarsi in alto mare ed è costretta — separata dalla predetta corrente principale proveniente dal capo Linguetta — a spargersi lungo la costa verso nord. Questa ha, al capo suddetto, una direzione nordovest; pel ritrarsi della terra, l'acqua corrente ottiene, a destra, libero spazio per diffondersi e può con ciò seguire la deviazione cagionata dalla rotazione della terra attorno al proprio asse. Di tal guisa l'acqua più pesante e profonda vince meglio la resistenza della soprastante più leggiera. Essa devia più rapidamente verso est, respingendo alla superficie l'acqua più povera di sale e, salendo in alto, produrre la salsedine adatto eccezionale.
   Con ciò si ha il mezzo di determinare, dal contenuto uguale di sale, il corso e il dominio dell'acqua corrente; in fatti, la congiunzione delle due correnti — della salsa che traversa il golfo di Drin e dell'addolcita che scorre lungo le coste albanesi — succede nella regione delle Bocche di Cattare.
   Giunta alla soglia del fondo del mare, che separa i bacini meridionale e settentrionale dell'Adriatico, la corrente intoppa ora la barriera insulare ffleledu, Lagostini, Lagosta e Cazza. —Mentre ora una porzione della corrente segue la uua via a traverso i canali fra le isole un'altra porzione subisce, per la suddetta barriera, una deviazione a sinistra. Per quelle parti d'acqua di quest'ultima, che vengono sospinte sino in alto mare, la forza di rotazione dell'asse della terra, che devia a nord è rimossa