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Parte Prima Alta Italia
influenti: il rio della valle dei Salici, il Lembione, che percorre poi per 2000 metri il territorio di Rivanazzano, e il rio della Bova di Fossato. Il suolo ferace produce frumento, civaie, meliga, uva e fieno che alimenta un bestiame numeroso. Molte cave e forni da calce, tegole e mattoni. Aria saluberrima.
Volpedo (1476 ab.). Giace in un fertile piano, alle falde di amene collinette, dietro alle quali elevansi i primi bassi Apennini, alla destra del Curone, che lambe le mura stesse del paese, e a 63 chilometri da Alessandria. La nuova chiesa parrocchiale dell'Assunta fu fabbricata modernamente nel centro del paese. L'antica viene considerata come uno dei tempii primitivi del Cristianesimo che sieno stati eretti in quella contrada, ed anzi era una delle sette pievi piω vetuste del Piemonte, e va ornata di pitture antichissime. Volpedo era munito di un castello, ridotto poi a palazzo, e di una grossa ed alta torre merlata, la quale fu atterrala dall'ultimo acquisitore di quel castello, o palazzo, il marchese Filippo Guidobono Cavalchini, feudatario di questo luogo e di Momperone, il quale n'ebbe il dominio dalla direzione della fabbrica del duomo di Milano. Volpedo era anche protetto da alte mura e da piccole torri merlate. Lascito Volpedo per soccorsi in danaro agli indigenti. Commercio d'uve con Tortona e Voghera.
Cenni storici. Questo borgo θ molto antico. Vi si rinvennero vetusti monumenti, fra i quali un bassorilievo con lapide del XV secolo (fig. 110) su cui θ scolpito, in veste militare singolare, messere Perino da Tortona, antichissimo signore di Volpedo, il quale, morto senza discendenza, lasciς questo, che aveva titolo marchionale, in un con gli annessi stabili alla fabbriceria del duomo di Milano, che ne investi, come dicemmo, il marchese Guidobono Cavalchini.
Coli, elett. Alessandria I Dioc. Tortona P* T.
Casalnocetto (1430 ab.). In pianura, presso il Curone e poco lungi da una catena di fertili colline e balze selvose, a 4 chilometri circa da Volpedo. Parrocchiale di S. Giovanni. Granaglie, uva, grosso bestiame, bozzoli, vino, castagni e selvaggiume.
Cenni storici. Fu detto Nucetum dai molti noci ed θ indicato in due diplomi imperiali di Ludovico II (865) e Ottone I (972), ambedue a favore dell'abbazia di Bobbio. Per ordine dell'imperatore Federico Barbaiossa ne furono distrutte le case e il forte castello, del quale vedonsi ancora le vestigia. Ne furono feudatari i marchesi Spinola.
Coli, elett. Alessandria I Dioc. Tortona Pa ivi, T. a Viguzzolo.
Groppo (263 ab.). Comunello sulla destra del torrente Staffora, che scaricasi in Po in vicinanza di Cervesina, a 7 chilometri circa da Volpedo, con parrocchiale dell'Assunta. Raccolti: uva, grano, meliga e frutta.
Cenni storici. Fu feudo, con titolo marchionale, dei Malaspina, signori di Pozzo e di Cornegliano.
Coli, elett. Alessandria I Dioc. Tortona P T. a Volpedo.
Momperone (516 ab.). Trovasi sparso in montagna, sulla destra del Curone e a 12 chilometri circa da Volpedo, in molte frazioni, con unica parrocchiale di stile barocco, piccola e disadorna, dedicata ai Ss. Vittore e Pietro. Sopra un'altura sorgeva un castello, ora distrutto, e appartenente in addietro ai feudatari Guidobono Cavalchini, consignori di Montacuto.
Coli, elett. Alessandria I Dioc. Tortona P T. a Volpedo.
Monleale (701 ab.). Sulla sinistra del Curone, parte in monte e parte in colle, a 3 chilometri circa da Volpedo, con parrocchiale di Sant'Ambrogio. Nel centro sta un rialto su cui sorgeva un castello, di cui scorgonsi ancora le vestigia. Vigneti coltivati giusta i piω moderni sistemi.
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