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Al Padre si attribuisce la creazione, al Figlio la redenzione che Egli operò facendosi uomo, allo Spirito Santo la santificazione. Ma a tutte queste opere concorrono tutte tre le persone divine, essendo esse decretate da Dio con quell'unico atto eterno col quale Egli è, conosce, e vuole (lettura 11).
Applicazioni pratiche. — « Ci hai creato per Te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposi in Te » (S. Ag., Conf., 1, 1). Siamo creati per Dio, dobbiamo arrivare a Dio. Quaggiù con gli occhi non lo vediamo, con gli orecchi non lo sentiamo, con le mani lo cerchiamo invano; affidati al senso intimo e alla ragione, solo lo intravediamo attraverso le tenebre. È la Religione che ci rivela appieno Iddio. Gesù ci ha insegnato a trovarlo. Egli è sopra di noi con la sua autorità e eon la sua legge: è dentro di noi con la sua grazia; è accanto a noi nella SS. Eucaristia. Riconoscerlo, adorarlo, donarci a Lui, ecco il compito della Religione.
La Religione non solo ci rivela Iddio come Creatore, ma ci fa intravedere il mistero della SS. Trinità. Anche questo mistero, nella sua profondità inaccessibile, è fecondo di applicazioni pratiche. Tutti i benefìci ci vengono dalla SS. Trinità: da Dio Padre che ci ha creati, da Dio Piglio che ci ha redenti, da Dio Spirito Santo che ci ha santificati.
Alla nascita il Sacerdote ci ha battezzati nel nome del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo. Nel nome del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo ci dà l'assoluzione dei peccati. In morte ci dirà: « Parti, anima cristiana, nel nome del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo ». È dunque la riconoscenza che ci fa esclamare con la Chiesa: Sia benedetta la SS. Trinità, perchè ha esplicato con noi la sua misericordia.
A imitazione della vita intima di Dio noi dobbiamo indirizzare la nostra vita. La vita intima di Dio è conoscenza e amore. E la perfezione della nostra vita è conoscere Dio e amarlo, col pratico ossequio delle opere e della carità.
2 — Bonatto. La Religione. - I.