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La Religione esposta in lezioni pratiche per le scuole
Volume I - La Fede
Can. Giulio Bonatto
Casa Editrice Marietti, 1932, pagine 160

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - 29 —
   Per l'anima spirituale l'uomo si distingue dai bruti. Egli porta i 1 segno della sua spiritualità nella parola e nel progresso. L'uomo parla perchè ha idee da esprimere, l'animale urla, schiamazza, perchè non ha che impressioni. L'uomo progredisce perchè ragiona, l'animale no. Le api, i cani, i castori, che pure spiegano attività mirabili, non hanno realizzato in tanti secoli alcun progresso: l'uomo dalla rozza abitazione del troglodita ha progredito fino a costruire la basilica di S. Pietro.
   L'anima è immortale. — 1° Gesù indicò nettamente all'anima i suoi celesti destini oltre la cerchia di questa vita, quando disse : « Non temete coloro che uccidono il corpo, e non possono uccidere l'anima » (Mt. 10, 28).
   Già l'antica sapienza l'aveva affermato per bocca, tra gli altri, di Platone e di Cicerone. L'uno e l'altro avevano augurato che a questa conclusione della ragione umana venisse una conferma dall'alto (Fedone XXXV; Tuscul. I, 11).
   2° L'immortalità dell'anima ha una prova nelle intime aspirazioni dell'uomo, cioè nel suo desiderio istintivo di vivere oltre la morte.
   Questo desiderio è universale. Gli antichi trogloditi mettevano nella tomba delle armi ed un pezzo di carne, i Romani una lucerna ed una moneta: tanto era radicata l'idea della sopravvivenza. Ora, come in natura quando vi è l'organo vi è pure la funzione e lo scopo corrispondente, cosi ad una aspirazione universale deve corrispondere una realtà. Non vi sarebbe nell'uomo l'aspirazione all'immortalità se l'uomo non fosse immortale.
   3° L'anima non perisce col perire del corpo, perchè è spirituale. Non può perire da sè, perchè è semplice, ossia non ha elementi in cui si sciolga.
   dole dalle cose materiali (Es. : l'idea del triangolo, il circolo perfetto). Ora, l'universale non può fare impressione su organi corporei. B senso percepisce la cosa in un punto del tempo e dello spazio, il pensiero la coglie nella sua universalità, sciolta da ogni circostanza particolare. Il senso concepisce questo triangolo, l'intelletto il triangolo.
   2° L'anima ragiona, ossia paragona le idee tra loro e ne-deduco altre. Anche il ragionamento non è possibile ad una facoltà materiale. Dato anche che due idee corrispondano a due parti del cervello (cosa impossibile, perchè una almeno è universale) sarebbe necessaria una entità distinta dal cervello stesso che le paragoni e le giudichi.
   3° L'anima riflette, cioè si ripiega su se stessa, riconosce sè e le sue funzioni, dice: Io. Anche ciò è impossibile ad una facoltà organica.
   Analoghi argomenti si deducono dalla volontà, chè anch'essa persegue un bene universale, è libera (mentre una facoltà materiale è determinata dall'oggetto), comanda a se stessa; e dall'identità del nostro io nel continuo mutarsi deUa materia.