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4° L'immortalità dell'anima entra infine nei disegni della provvidenza e della giustizia di Dio, affinchè trovino castigo e premio tanti delitti e buone opere che quaggiù non ebbero ricompensa.
IL PECCATO ORIGINALE
Lo stato d'innocenza. — Dio pose l'uomo nel Paradiso terrestre (Gen. 2, 15).
Inutile cercare dove fosse il Paradiso. Le tradizioni indicano l'Asia come la culla del genere umano.
Dio creò l'uomo nello stato d'innocenza e di felicità. — Egli diede ad Adamo ed Eva i seguenti doni:
1° nella mente il dono della scienza infusa;
2° nella volontà l'inclinazione al bene, con l'immunità dalla concupiscenza;
3° nel corpo il dono dell'immortalità, per cui non sarebbero morti, ma sarebbero stati trasferiti dal paradiso terrestre a quello celeste, dopo il periodo di prova;
4° ancora nel corpo diede loro il dono della felicità per cui erano preservati da ogni dolore e da ogni danno interno od esterno ed esenti da ogni fatica;
5° a questi doni si aggiungeva la grazia che li elevava all'ordine soprannaturale e li faceva figli di Dio e partecipi della sua vita,.ed eredi del paradiso.
Questi doni erano soprannaturali cioè non erano dovuti alla natura umana e sorpassavano ogni sua esigenza (1).
L'uomo nell'ordine naturale sarebbe una semplice creatura e solo impropriamente potrebbe chiamarsi figlio di Dio. Gli competono solo le facoltà naturali (ragione, volontà, ecc.), e dopo la morte una felicità naturale, come premio d'una vita onesta.
(1) Solo la grazia è soprannaturale in modo assoluto, in quanto supera 2e esigenze di ogni natura creata o possibile; gli altri quattro doni sono soprannaturali solo relativamente all'uomo. Perciò alcuni chiamano preternaturali i primi quattro doni, e soprannaturale (in senso assoluto) solo la grazia.