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La Vigilia di Natale
ovvero 'La riconoscenza filiale'
Cristoforo Schmid
Ditta Antonio Vicenzi Bassano, pagine 96

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   sentironsi vivamente eommogsi alla vista di quel caro fanciullo, ma restarono timidamente al loro posto perchè noi conoscevano. La madre corse a lui e gli chiese dolcemente: — Dondo vieni, carino, che nome hai? chi sono i tuoi genitori?
   — 0 buon Dio! lispose l'Antonietta cogli occhi gonfi di lagrime, io non ho più nè genitori nè patria. Mi chiamano Antonio Croner; mio padre fu ucci*o alla guerra, e nell'autunno passato mia madre è morta di cordoglio e di miseria. Io sono straniero affatto in questo paese e vado errando pel mondo come un agnello smarrito. » Si fece quindi a narrare in quale imbarazzo erasi trovato in mezzo alia foresta ; come aveva udito il loro canto, e come per esso aveva potuto scoprire il sentiero che l'aveva condotto alla loro abitazione. Voleva dir oltre, ma era tanto intirizzito dal freddo che gli venne meno la voce.
   — Povero Antonio, riprese a dire la madre; tu non puoi proseguire perchè sei tanto agghiacciato ; devi anche aver fame ed essere stanco, non è vero? Metti giù la tua valigia, e siediti qui: voglio darti subito una zuppa ben calda e tutto quello che ancor rimane della nostra cena. » I due ragazzi, Cristiano e Caterina, gli presero di mano il cappello, il bastone e la piccola valigia; poi condussero il loro giovine ospite alla tavola, dove la madre gli aveva apprestato da cenare; essa gli si sedette accanto e gli sorrideva con tanta tenerezza, che l'Antonietta mostrava di man-