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La Vigilia di Natale
ovvero 'La riconoscenza filiale'
Cristoforo Schmid
Ditta Antonio Vicenzi Bassano, pagine 96

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Eh! lo so bene, rispose Antonietto; mi prendi forse per un pagano? Dal tempo in cui il bambino Gesù giaceva nel presepio sino al presente, sono passati due mila anni. Questa rappresentazione non è stata esposta così se non perchè noi possiamo più facilmente, noi altri ragazzi, formarcene un'idea. Non è forse lì in alto la città di Betlemme?» Caterina fece segno di sì. — Vedi bene che so tutto questo, e che non sono poi tanto ignorante come forse pensavi. »
   I ragazzini si misero a ridere, e fecero osservare all'Antonietto diverse particolarità molto frivole per sè stesse, ma ai loro occhi molto importanti. — Guarda, Antonio, disse Caterina, guarda quel montone colla sua lana candida ed arricciata e que' due graziosi agnellini accanto a lui. Vedi il resto della greggia che pascola vicino ad essi; e là abbasso il pastore che sta suonando la zampogna. La notte egli dorme in quella graziosa casetta rossa posta sulle ruota. » — Osserva eziandio, aggiunse Cristiano, quella piccola sorgente, la quale, zampillando dalla roccia come un filo d'argento, va a spargersi nel limpido laghetto. Guarda pure quei due candidi cigni, dal collo sì ben piegato che nuotano pel lago e si specchiano nell'onda chiara e tranquilla.
   — Più in là, riprese a dir Caterina, una pastorella discende da una ripida pendice portando sulla testa un canestro coperto, nel quale vi saranno certamente o frutti, od ova che va ad offrire al presepio. » — Da quel-