gazzo, tanto bene, che mi sembra di essere a casa mia. » — « Vorresti tu restare con uoi? »
— « Più volontieri che in qualunque altro luogo. Vostra moglie è affabile e buona quanto la mia povera mamma; ed anche voi siete tanto, tanto buono ; ed avete i mustacchi precisamente come quelli che portava mio padre. » Il guardaboschi si pose a ridere ; poi gli disse :
— Or bene, ragazzo uno, rimani adunque con noi. Io voglio essere tuo padre, e mia moglie ti tratterà come suo tiglio. Quanto a te, comportati egualmente da buon figliuolo verso di noi, ed ama di cuore il tuo nuovo fratello e le tue nuove sorelle. Capisci, Antonietta? tu sei ora mio figlio. » Il buon ragazzo stava immobile rimirando cogli occhi spalan- € cati il guardaboschi, e non sapendo se dicesse da senno. Era stato altre volte sì duramente trattato, che non sapeva persuadersi che il guardaboschi volesse adottarlo per figlio.
— Orbene, Antonietta, gli disse quest'ul- ^ timo porgendogli la mano, non accetti la mia offerta? » L'Antonietta allora si sciolse in lagrime, strinse la mano al guardaboschi, baciò quella delia moglie di lui, ed abbracciò un dopo l'altro i loro figliuoli, come avrebbe fatto un fratello.
Cristiano e Caterina furono contentissimi che l'Antonietta restasse con loro, e di acquistare cosi un nuovo compagno dei loro trastulli. In questo mezzo il guardaboschi si fece a dirgli con voce solenne:
— Vedi, mio caro, in qual modo Tddio