Stai consultando: 'La Vigilia di Natale ovvero 'La riconoscenza filiale'', Cristoforo Schmid

   

Pagina (27/97)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (27/97)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Vigilia di Natale
ovvero 'La riconoscenza filiale'
Cristoforo Schmid
Ditta Antonio Vicenzi Bassano, pagine 96

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   quando il guardaboschi ritornava dalle sue incombenze, e che erasi assiso nel suo seggiolone presso la stufa, chiamava d'intorno a sè i ragazzi perchè gli rendessero conto di quanto avevano imparato alla scuola, e gli facessero vedere i loro quadernetti. Le risposte dell'Antonietta erano sempre le più precise, i suoi saggi di scrittura i più belli, ed in breve seppe anche leggere francamente. Ogni volta che la sera dopo cena i ragazzi facevano alternativamente la lettura, Antonietto era sempre quello che veniva ascoltato più volentieri ; al quale proposito la moglie del guardaboschi diceva : — Egli legge con tanta naturalezza ed intelligenza che se non gli si vedesse posto il libro dinanzi, direste di sentirlo raccontare un' istoria già prima imparata a mente ».
   I ragazzi erand più del solito contenti nei giorni di festa, perchè il guardaboschi non usciva allora a caccia, e potevano passar tutta la giornata con lui.
   — Io mi occupo, diceva egli, sei giorni per settimana assiduamente nel servizio del mio principe ; ma la domenica è consacrata al culto d'un padrone più grande e potente. Inoltre i miei operai ed io possiamo bene goderci almeno un giorno di riposo per settimana.
   Ogni domenica di buon mattino, il padre, la madre ed i figliuoli si recavano alla chiesa di Eschenthal. La strada or attraversava colline, boscate, ed or anguste vallette, circon-