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quelle della mia madre adottiva, ed abbraccio teneramente il mio fratello e io mie sorelle.
« Gioisco tinto anticipatamente al pensiero che potrò fra qualche anno dirvi in persona quanto io sono di tutto cuore. Il vostro riconoscente ed affezionatissimo figlio.
Antonio.
« Roma, li 15 novembre 1756. »
— Ecco una beila ed affettuosa lettera, dis«e il guardaboscùi, asciugandosi gli ocelli. Tutto quello che abbiamo tatto fin qui per questo giovane è ancor troppo poco; non mi sarei mai immaginato che rui darebbe tanta coi.so!azione. Ma ia cena ci attende, quando ci saremo levati di tavola guarderemo il quadro » — « Oh no! gridarono tutti; guardiamolo prima, subito. Noi anteponiamo questo piacere alla cena, disse Luisa, va io solamente d'accendere un'altra candela, onde possiamo esaminarlo meglio. »
Cristiano aprì la cassa, e tutti in coro sclamarono: Oh quanto è ballo, quant'è graziosa! quali forme celesti ! oh quei colori sono incomparabili! » II guardaboschi collocò il quadro sopra un tavolino appoggiato al muro, e vi pose dai lati le due candele accese, e tutti gli ocehi stavano immobili ad ammirare quell'incantevole lavoro.
La guardaboschi, giungendo religiosamente le mani, si fece a dire: — Per verità non può vedersi niente di più beilo! Mi sembra d'essere propriamente stata io stessa la