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vero presepio di Gesù. Come quel divino infante vi guarda con aspetto amorevole e dolce! Direbbesi che nato appena ai mondo voglia già salutarci. E Maria, inginocchiata appiè del presepio, come tien fisi gli occhi pieni di tenerezza e di affetto sopra il suo bambino, e mentre io sorregge con una mano, tiensi l'altra sul cuore sì profondamente commosso : la vista di quel fanciullo diletto le fa obliare la miseria in cui sì trova. Quanto è venerabile l'aspetto di Giuseppe e con qual pio atteggiamento alza le mani al cielo! Come dal volto di quei pastori traspira l'onestà e la rettitudine del cuore; con quanta divozione e con quanto raccoglimento di spirito stanno inginocchiati! E quel gruppo di angeli in alto, oh che bellezze celesti! Con quanta leggerezza stanno librati in aria! Osservate, come la luce che circonda il bambino lumeggia tutto ciò che gli sta d'attorno e supera lo stesso splendore degli angeli! Bisognerebbe veramente avere un cuor di macigno per non sentirsi a gioire della nascita del Salvatore, e non unirsi coi celesti cori a celebrare la gloria dell'eterno. » Fin qui il guardaboschi era stato considerando il quadro in silenzio, senza rimuoverne gli occhi e senza proferire parola. Quando, tutto in un tratto, come destandosi da un gran sogno, sclamò:
— Sì, hai ragione, moglie mia: quando questa santa istoria, così ben rappresentata, ci sta dinanzi agli occhi, produce un effetto singolarissimo sul nostro cuore. Voglio prò-