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varmi se posso esprimermi tutti i pensieri che essa m'ispira, 0 tutti i sentimenti che mi fa nascere. »
Si pose nel suo seggiolone a poca distanza dal quadro in modo da poterlo ben vedere, e cominciò così:
— Noi vogliamo, miei cari figli, fermare prima di tutto' i nostri sguardi sol celeste Pargoletto nel Presepio. Per qualche istante non pensiamo alla divina sua origine, e non consideriamo in Lui che un fanciullo umano. Debole e derelitto, avvolto in miseri pannicelli, giace coricato sopra un po' di paglia e di neno. Ma l'amorosa sua Genitrice lo saluta con dolce sorriso, e gli è prodiga delle più affettuose cure; il fido padre putativo sta ai loro fianchi premurosissimo, e pronto a protegger la madre ed il figlio col s 10 braccio vigoroso, ed a nutrirli coi guadagno delle sue mani. Un buon padre, una tenera madre, un figlio che giunto appena all'uso della ragione, corrisponde con riconoscenza al loro amore, non è forse il più bello spettacolo che possa vedersi sulla terra, spettacolo che deve rallegrare gli stessi angeli del paradiso? Ed a Dio cne sia; > debitori di questa commovente unione di padre, di mad e e di figlio.
« • miei cari! contemplando questo neonato nel presepio, dite ognuno in cuor vostro : Io pure nella mia infanzia era debole ed incapace di provvedere a' miei primi bisogni! Io sarei morto d'inedia, se i miei genitori non m'avess ro teneramente soccorso; ma io fui
la Vigilia di Natale - 4,