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raccolto colla più grande letizia : tutto era già preparato per la nascita. Mia madre mi avvolse ne' pannicelli, che aveva filati colle sue mani, tessuti, imbiancati e cuciti per me; giorno e notte ella mi circondò delle amorose sue cure. Mentre io dormiva ella vegliava presso alla mia cuna: e la sua tanta sollecitudine per me, più volte le tolse il sonno. Mio padre divise le ansietà di lei, ed affaticò pel mio mantenimento. Ricordatevi sempre di tali cure, e ringraziate Dio che vi diede sì buoni genitori. E Dio che inspira al cuore della madre vostra codesto amore ineffabile, e che all'autore de' vostri giorni insinua codesto paterno affetto. Non siate dunque mai ingrati verso i vcstri genitori. Un figlio od una figlia, i quali potessero porre in oblio quanto la madre loro ha sofferto per essi, quante pene costarono al loro padre per alimentarli, vestirli, educarli, sarebbero privi d'ogni sentimento d'umanità.
« Dopo aver contemplata la santa famiglia gettiamo un colpo d'occhio sugli angeli che stanno librati nell'alto del quadro, e di là sugli animali che son nella stalla. Ma prima mirate di nuovo la Vergine, la cui figura esprime un'innocenza celeste, e la più grande tenerezza di madre. Osservate le nobili fattezze di Giuseppe, quanto sono espressive. Rimirate quell'amabile bambino con quel sorriso così grazioso, con quegli occhietti scintillanti come ie stelle; poi abbassate i vostri sguardi sulle teste deformi e grossolane del bue e dell'asino.