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La Vigilia di Natale
ovvero 'La riconoscenza filiale'
Cristoforo Schmid
Ditta Antonio Vicenzi Bassano, pagine 96

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   tore ha fatto benissimo ad aggiungere anche un asnello ed un paniere pieno di frutta che viene presentato m oblazione al neonato bambino. Tutte le creature deila terra sono assoggettate all'uomo; egli dnma le bestie pių forti e le costringe a servirlo; la pecora gli somministra il suo latte e la sua lana, e la terra produce per lui le sue pių belle fratta. Dio ha fatto l'uomo inferiore agli angeli che per alcun poco. Ei l'ha coronai) di gloria e di grandezza, lo ha costituito sopra tutte le opere delle sue mani, e tutte quante le cose ha soggettate a' piedi di lui. Fin anche il luogo stesso, in cui vediamo questo bambino ed i suoi genitori, il miserabile presepio e la povera stalla, non mancano di significato e di ammaestramento. L'uomo non ha bisogno di un palagio per raggiungere la propria destinazione; egli puō vėvere felice e morire in pace anche nel pių misero abituro. Noi in codesta stalla non veggiamo altro che povertā e miseria; dunque l'uomo per essere veramente felice e degno dė essere onorato, non ha bisogno nč di velluto, nč di seta, nč di oro, nč di argento. La cosa pių imputante dė tutto si č che Dio non ha fatto distinzione alcuna fra gii uomini. Ecco qui: una misera stalla č il ricettacolo delle pių sante, delle pių auguste persone, che abbiano vissuto sulla terra.
   Ŧ Figliuoli miei, quanto vi dissi fin qui č assai eonsolantĐ ŧ deve appagarci; tuttavolta non č ancor tutto quello che in questa istoria